copertina_giardino_delizie.jpgSensi e spiritualità: due parole in apparenza contraddittorie.
Eppure tutta la Bibbia brulica di personaggi e di scene sensuali, come un "giardino delle delizie" in cui la vista, l'udito, il tatto, il gusto e l'odorato celebrano il loro festino.

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zotiCapparelli.jpgEonìa i mnìmi aftù – Eterno sia il suo ricordo. Sono trascorsi già quattro anni dalla morte del Padre Archimandrita Giovanni Capparelli (1920-2005), parroco di Santa Sofia d’Epiro dal 1944 al 2005, anno in cui fu accolto nel seno di Abramo, nel Paradiso celeste, dove incessante è la gloria al cospetto di Dio Padre. Una figura sacerdotale in piena coerenza col ministero affidatogli, una rarità di pastore, come ne abbiamo visto ben pochi nel corso della storia. 
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sheshikabregu.jpgLeggendo le più disparate ipotesi e sulla origine e sullo sviluppo urbano dei nostri centri in particolare nella descrizione di quella cellula tanto acclamata da tutti la Gjitonia, ha fatto nascere in me la necessità di esprimere un parere,  prendendo spunto da annotazioni di Carlo Maria Occaso che così descriveva gli Albanesi della Calabria del Nord:
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Filologi e studiosi vari hanno dimostrato che nei testi più antichi dell’umanità puoi trovare briciole di parole di origine albanese. Sono state rinvenute alcune tabelle di bronzo risalenti a trentasette secoli fa nelle quali si trovano anche nomi illiri che corrispondono antoponomicamente a nomi illiri come “Dasi” e “Gent”, ecc. Questi nomi illiri si ritrovano anche in tempi più recenti, però la loro etimologia è rimasta ignota. Nelle opere grandiose di Omero, soprattutto nell’Odissea (versi 500, 501, 507), si legge anche un’espressione come “Gyraien Petren”, che si traduce come “Gurin e gurte:” (la pietra di pietra). 
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Relazione del Rev. Papàs Andrea Figlia da Mezzojuso diretta al Rev.mo Papàs Paolo Parrino, Rettore del Seminario Greco-Albanese di Palermo e Parroco della Parrocchia Greca della medesima città, sugli albanesi stanziatisi nella Capitanata di Puglia.
Scritta da Napoli il 12 giugno 1764.
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1968S11.jpgNel mese di maggio del 1968, si celebrava il 500 anniversario della morte di Giorgio Castriota Skanderbegh. Da Lungro giunse alla volta di Roma una delegazione dei principali comuni arbresh, guidata da S.E. Giovanni Stamati, che ricopriva ancora la carica di vicario generale in quanto  titolare la carica di Eparca era ancora S.E. Giovanni Mele.
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Riportiamo un articolo di mons. Eleuterio F. Fortino sulla nuova pubblicazione sul Collegio degli Albanesi di Calabria di Maria Franca Cucci. Il nuovo studio, scritto sulla base di una documentazione archivistica, completa quello classico di A. Zavarroni sulle origini di quel Collegio. Lo studio della Cucci copre l'intero arco storico (1732-1923):
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Ka sënduqi...

antica mappa degli insediamenti arbereshe nel sud dellItaliaBasandosi sulle origini storiche, le comunità italiane che possono dirsi arbëreshe sono circa cinquanta contando una popolazione complessiva di circa centomila persone. Tuttavia, nessuno è og

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ATTUALITÀ

Giovedì, Novembre 18, 2004 Luigi Boccia Chiesa e Religione 7856
Discorso pronunciato da S.E. il Card. Camillo...
Lunedì, Gennaio 23, 2006 Luigi Boccia Chiesa e Religione 11748
Secondo la tradizione, i territori dell’attuale...

LA LINGUA - GJUHA JONE

Domenica, Novembre 13, 2005 Luigi Boccia Grammatica 26113
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Martedì, Marzo 07, 2006 Pietro Di Marco Aspetti generali 11570
E ardhmja e natës agimi. Ti e prite. E ardhmja e agimit dita e plotë. Ti e rrove. E ardhmja e ditës mbrëmja. Ti u krodhe në të. E ardhmja e mbrëmjes...