- Scritto da Paolo Mencacci
- Categoria: Varie
Riusciti vani gli attentati diplomatici contro la
fermezza del Re Ferdinando II, faceva d'uopo ai settarii ricorrere a
mezzi più speditivi, risoluti come erano di liberarsi ad ogni costo
della molesta presenza di quel grande Monarca; si ricorse perciò al
ferro dell'assassino. L'8 Dicembre 1856, festa dell'Immacolata
Concezione, Ferdinando II Re di Napoli aveva assistito alla santa Messa
insieme colla Famiglia Reale, con tutti gli alti funzionari, e 25000
uomini di ogni arma. Dopo la Messa, le milizie presenti vennero passate
in rivista. Re Ferdinando presiedeva allo sfilare delle truppe, quando
un giovine soldato, di nome Agesilao Milano, uno degli insorti
di Calabria nel 1848, amnistiato nel 1852 ed entrato nell'esercito con
carte false, uscì dalle file e lanciossi sul Re avventandogli un colpo
di baionetta.
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- Scritto da Italo Costante Fortino
- Categoria: San Benedetto Ullano - Shën Benedhiti
Il 31 ottobre 2006 si è tenuta a S. Benedetto Ullano una Conferenza su Agesilao Milano (S. Benedetto Ullano 1830 - Napoli 1856), in occasione del 150° anniversario della morte, avvenuta a Napoli per impiccagione, dopo avere attentato alla vita del Re Ferdinando II. Organizzata dall'Amministrazione comunale (Sindaco Gianni Carnevale) e dalla pro Loco (Presidente Gino Tavolato), hanno relazionato i Proff. Leopoldo Conforti e Italo Costante Fortino.
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- Scritto da Eugenio Marigliano
- Categoria: Lungro - Ungra
Il rinvenimento di tracce di un antico castello feudale a Lungro, raccontato da Nicola Bavasso. L’autore del ritrovamento (studioso di storia lungrese e collaboratore di questo giornale), nella sua testimonianza, fa apparire la ricerca come una sorta di presentimento.
Fin da bambino, infatti, era solito raggiungere con gli amici të shin Llirit (del quartiere S. Elia) la confinante gjitonia Bregu (rione Brego), espressione in quel tempo sconosciuta di qualcosa che negli anni diverrà sempre più chiaro.
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- Scritto da Pietro Di Marco
- Categoria: Mezzojuso
Un singolare e complesso intreccio di fatti storici, culturali ed ecclesiali ha caratterizzato l’inalterabile condizione di “Chiesa bizantina” locale (l’attuale Eparchia di Piana degli Albanesi), aperta al dialogo con il mondo occidentale nel quale è stata ed è inserita, in continuo rapporto con la dinamica culturale siciliana, con gli aspetti bizantini della cultura italiana e con la cultura cristiana dell’Oriente ortodosso.
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- Scritto da Nicola Bavasso
- Categoria: Lungro - Ungra
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- Categoria: Varie
Skanderbeg, nacque nel 1405 (la data è incerta) da una delle famiglie più importanti dell'Albania feudale dell'epoca, quella dei Castriota. Il nome di battesimo impostogli fu Giorgio, quindi, prima che gli straordinari eventi che racconteremo più avanti lo affidassero ai posteri come Skanderbeg, egli si chiamava "Gjergj Kastrioti". ll padre, Giovanni Castriota era signore di Kruja, e intratteneva stretti rapporti di amicizia con la Repubblica di Venezia. All'epoca la piccola Albania era una zona strategicamente importante, era la terra di confine con il pericoloso impero turco che regolarmente tentava di espandersi a occidente, con l'ambizione di invadere i balcani, l'Italia e naturalmente Roma. Giovanni Castriota, per anni aveva contrastato l'avanzata degli Ottomani, contando anche sull'appoggio della Serenissima, ma arrivò anche per Kruja il momento terribile della resa. Il Sultano Murat pretese un ingente tributo e la consegna dei suoi quattro figli maschi. Così all'età di 9 anni (ancor più piccolo secondo alcune fonti) Giorgio Castriota fu allontanato dalla sua famiglia e dal mondo cristiano.
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