Oggi il Corriere della Sera ha riportato in prima pagina un articolo di Enrico Galletti dal titolo "Calabria, l’uomo che vende le nespole in strada: la dignità del Sud in una foto diventata virale sui social".
L'articolo parte dalla descrizione del contesto dicendo che a Civita, nel cuore del Parco nazionale del Pollino, vivono 912 abitanti. E lì, come in molti altri piccoli centri, tutto sembra essersi fermato a tanti anni fa. Ci sono alcune vetrine con le serrande abbassate e le tradizioni di un tempo che restano immortali." Le tradizioni immortali sarebbero quelle della vendita di nespole che viene così descritta. "Lo dimostra uno scatto diventato virale nelle scorse ore su Facebook, che ritrae un signore anziano dallo sguardo tenero, accostato al muro, che aspetta che i suoi concittadini gli vadano incontro per chiedere le sue nespole. Appoggiata sul pavimento c’è anche una bilancia."
L'autore della foto è Francesco Mangialavori, 38 anni, turista a Civita che racconta «Stavo passeggiando per le vie di quel piccolo comune che portano al belvedere quando mi sono imbattuto in questa scena che non poteva passare inosservata. Questo signore non urlava, non voleva attirare a tutti i costi l’attenzione su di sé. La gente si fermava a parlare con lui e capiva che essere lì era un modo per restare ancorato alla sua terra, per non dimenticare le tradizioni del suo passato. L’umiltà di quell’uomo è disarmante. E’ arrivato vestito elegante e ha appoggiato a terra le sue nespole, poi si è fatto da parte, guardava per terra. Ho scattato quella foto cercando di non disturbarlo, mi è venuto spontaneo».
Il clamore sui social è arrivato dopo. «Non mi aspettavo che il mio scatto avesse questo successo – spiega Francesco -. Mi piace però pensare che in quella foto la gente riconosca la semplicità e la dignità del Sud, quella di persone anziane che non rinunciano alla loro terra, e che ancora riescono a commuovere».
Per la cronaca, l'uomo della foto è Demetrio, un contadino di San Demetrio Corone sposato a Civita. Veste in giacca come molti uomini anziani di paese che non riconoscono ai maglioni di lana la stessa eleganza delle giacche. Fino a qualche anno fa, questo canone estetico prevedeva anche il mantello, in inverno.