Le motivazioni che hanno determinato questa scelta sono suffragate da un’ampia documentazione storico-letteraria oltrechè dal contributo, in termini di volontari, dato dai lungresi all’esercito di Garibaldi. Ben cinquecento lungresi tra i quali moltissimi salinari, guidati dal generale Pier Domenico Damis, uno dei Mille, dal poeta-soldato Vincenzo Stratigò, dal colonnello Angelo Damis, dai patrioti garibaldini Pietro Irianni, Cesare Martino, Pasquale Trifilio e Giuseppe Samengo, seguirono Giuseppe Garibaldi nella trionfale marcia che portò all’unità d’Italia.
Già nel gennaio del 1821 a Lungro, si registrarono focolai di rivolta contro la dittatura borbonica che furono repressi duramente dai gendarmi del regime. Nel 1848 alla battaglia di Campotenese parteciparono oltre duecento lungresi e per questo 10 volontari furono condannati a scontare pene dagli otto ai trenta anni di reclusione. Nel 1860 alla battaglia del Volturno parteciparono appunto cinquecento lungresi.
Lungro, tra i paesi italo albanesi della Calabria, ha quindi dato l’apporto maggiore in termini di volontari al compimento dell’unità d’Italia.
La dott.ssa Ippolito ha accettato di buon grado la proposta avanzata dal comitato dei cittadini intesa a denominare “Lungro Città del Risorgimento – Ungra Qytet i Risorxhimentit”, poiché si è trattato di assegnare “un’onorificenza meritata, meditata e suffragata da un’ampia documentazione storica”.