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Questo dono è stato creato dall’Istituto di studi ecumenici dell’Università di Friburgo (Svizzera) e dall’Istituto delle Chiese orientali di Ratisbona (Germania). Esso viene assegnato come onorificenza a persone che si impegnano per l’unità tra le Chiese d’Oriente e la Chiesa d’Occidente.
“La rosa d’argento” è stata consegnata per la prima volta nel 2006 al Metropolita di Smolensk, S. Em.za Kyrill, e nel 2007 alla Badessa
Iosefina del monastero di Varatec. Per il conferimento del premio all’Archimandrita Fortino saranno presenti a Bari il Priore Provinciale dei Domenicani, P. Giovanni Distante, il P. Nikolaus Wyrwoll, Direttore dell’Istituto Orientale di Regensburg, e il Prof. P. Guido Vergauwen, o. p., Rettore dell’Università di Friburgo.
La sera di sabato 21 giugno, alle ore 20, nella sala capitolare del convento dei Padri Domenicani della Basilica di S. Nicola si terrà una tavola rotonda con l’Archimandrita Mons. Fortino sul tema “Il ruolo di S. Nicola nella promozione dell’unità dei cristiani”. L’invito è riservato solo ad un gruppo ristretto di persone per uno scambio di idee in merito. La serata si concluderà con un bouffet.
Le motivazioni
Il 22 giugno 2008, nella Basilica di S. Nicola di Bari, il Rettore dell’Università di Friburgo (Svizzera), Prof. P. Guido Vergauwen, ha consegnato all’Archimandrita Mons. Eleuterio Fortino la “Rosa d’argento” per il suo impegno a favore dell’unità della chiesa d’oriente e d’occidente.
Erano presenti alla cerimonia il Direttore dell’Istituto Orientale di Regensburg, P. Nicolaus Wyrwoll, il Priore Provinciale dei Domenicani, P. Giovanni Distante, e il Rettore della Basilica, P. Damiano Bova.
Il Rettore dell’Università di Friburgo ha motivato l’assegnazione dell’alta onorificenza con le seguenti cinque motivazioni:
1. perché l’Archimandrita Mons. Fortino ha fatto propria la preghiera di Cristo ut unum sint in tutto lo svolgimento del suo lavoro da Sottosegretario del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, con speciale responsabilità per le relazioni con le chiese d’oriente;
2. perché ha saputo associare la competenza teologica alla saggezza della testimonianza nella preghiera, nell’umiltà, nella pazienza, nella attenta sensibilità al kairos - il momento giusto – dell’azione di Dio nella storia. L’Archimandrita Mons. Eleuterio Fortino ha reso visibile la bontà misericordiosa di Dio e il suo amore per gli uomini;
3. perché è stato l’anima e il motore del movimento ecumenico. L’anima dell’ecumenismo è l’ecumenismo spirituale, la conversione dei cuori, la preghiera comune, la testimonianza e la santificazione;
4. perché l’Arch. Mons. Fortino durante tutto il suo assiduo impegno per l’unità dei cristiani non ha tralasciato il servizio pastorale al popolo di Dio, alla comunità bizantina italo-albanese di Roma;
5. perché porta i segni della passione di Cristo nel proprio corpo – e così annunzia anche la resurrezione di Cristo, e la resurrezione anche dalle scissioni della cristianità.