Lo studio di Pierfranco Bruni è un testo importante non solo perché
spiega tante cose ignorate dai più e perché è una felice opera di
sintesi, ma anche per gli spunti e le riflessioni che solleva. Tra queste mi permetterò di soffermarmi su alcuni
aspetti. Il primo è laddove (pp. 37 e seguenti) si spiega molto bene
che la tradizione permane e fruttifica dentro di noi, “La grecità non è
soltanto una forma simbolica. E’ l’essere che attraversa le nostre
coscienze. Anzi è la nostra coscienza che diventa consapevolezza di un
processo che è sì culturale ma che diviene profondamente etico ed
esistenziale in un quadro di valori la cui eredità è nel rispetto delle
appartenenze”.
. Qui è un punto fondamentale non solo della tematica affrontata nel testo, ma anche della realtà attuale. Quello che vorremmo, in una realtà complessa come la presente, è il saper coniugare insieme tradizione innovazione rendendoci conto che la civiltà non è solo un’unione di linguaggi, ma anche di codici, di simboli, di significati che costituiscono e devono costituire il senso del nostro essere.
Di qui nel libro il giusto rilievo dato, ad esempio, alle identità etniche della Magna Grecia e al suo modo di permanere nello spazio e nel tempo. Vorrei dire che, pur nel tumultuoso vortice delle novità, dovremmo essere accorti custodi dei tanti saperi che si sono avuti nel corso della storia e che continua a sussistere e a saper infondere, a chi sa intenderli, linfa vitale.
Su tale vissuto vanno intese, a mio modo, le pagine dedicate al tarantismo, a Comuni come San Crispieri e San Marzano, come alle realtà italo-albanesi nella provincia di Foggia. In tutto il libro vive non solo la spiegazione delle difficoltà che queste cosiddette culture “minori” o soggiogate, hanno vissuto, ma come esse siano riuscite, malgrado tutto a permanere e a influire su costumi e modi di vita.
A me pare pertanto importante e significativo che vengano pensati e pubblicati libri come questo che non sono mera erudizione, né intendono riproporre come attuale una realtà che pure c’è stata nella storia, quanto a mostrare come il cammino, quello che noi siamo come salentini, come pugliesi, è un intreccio di voci diverse che in qualche modo hanno coabitato e coabitano con noi. Un passato da non liquidare come remoto, ma da conservare gelosamente per meglio comprendere chi noi siamo.
E’ davvero la storia della nostra tradizione, delle nostre radici, forse non le uniche, ma comunque elementi fondamentali di un processo storico. Particolarmente chi si interessa di educazione dovrebbe comprendere, far propri e poi spiegare come la civiltà non è né un puro aprirsi agli altri, e neanche una pura contrapposizione, ma una lenta e difficile – talvolta contrastata – mediazione. Se riusciremo a capire questo, forse sarà anche più facile affrontare le questioni dei nostri giorni.
Per questo non posso che apprezzare il lavoro promosso da Pierfranco Bruni.
Anna Maria Colaci
Università del Salento
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Presentazione a Lecce
“LA PUGLIA ARBERESHE, GRECANICA, FRANCO-PROVENZALE. BENI CULTURALI TRA MINORANZE LINGUISTICHE ED EREDITA’ ETNICHE” (pubblicato per conto del Ministero per i Beni e Le Attività Culturali ed edito dal Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”) di Pierfranco Bruni è stato illustrato con successo, nei giorni scorsi, nel salone del Castello di Copertino (Lecce) davanti ad un folto e interessato pubblico con la prolusione di Ruggero Martines, Direttore Regionale del MiBAC.
Lo studio di Pierfranco Bruni si presenta con un articolato modello culturale che interessa gli Arbereshe di Puglia, i Grecanici ed i Franco Provenzali.
La ricerca , che è parte integrante del progetto del MiBAC , porta l’Introduzione del Direttore Generale Maurizio Fallace e la Postfazione del Direttore Regionale Ruggero Martines. Nell’introduzione alla ricerca , il Direttore generale del MiBAC Maurizio Fallace sostiene che “il presente lavoro permetterà, ai lettori e agli studiosi, di guardare alla storia e alla cultura di una comunità attraverso il discorso della conoscenza, della tutela e della valorizzazione.”
L’iniziativa è stata organizzata dai Lions Club di Copertino Salento, Nardò, Casarano, Gallipoli, Lecce Rudiae, Lecce Messapia, S:Pietro Vernotico, dai Leo Clubs di Maglie, Casarano e di Gallipoli, dalla Fidapa Lecce e dall’Ordine Equestre del S.Sepolcro di Gerusalemme sezione di Lecce con il patrocino del MiBAC, della Comune di Copertino , della Provincia di Lecce, dellUniversità del Salento e del CSR . Pierfranco Bruni è Coordinatore, da alcuni anni, del Progetto per la Promozione della cultura delle Minoranze Linguistiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e sviluppa tale attività, per conto dello stesso Ministero, in alcuni Paesi Esteri.
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MINORANZE LINGUISTICHE IN PUGLIA
UNO STUDIO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI
REALIZZATO DA PIERFRANCO BRUNI