La tutela delle minoranze linguistiche e la conservazione delle tradizioni che costituiscono patrimonio delle comunità dove in Molise si parla ancora il croato e l’albanese. E’ lo spunto offerto per un convegno che si è tenuto a Montecilfone.
.Organizzata in occasione della Festa del Molise, la manifestazione ha centrato l’attenzione sulle piccole comunità attraverso le quali attualmente si cerca anche di ripristinare contatti commerciali con l’altra sponda dell’Adriatico. Un momento importante che ha visto il relatore Domenico Morelli, presidente della Confemili del Ministero dell’Interno, centrare il dibattito sulla legge 482 del 1999 che permette l’insegnamento di queste lingue nelle scuole che ne fanno richiesta.
“Devo dire che l’attenzione è notevole –ha spiegato l’assessore regionale alla Cultura Sandro Arco -, il tratto identitario delle minoranze linguistiche è sempre presente nei pensieri della regione che ha anche indetto un concorso per le scuole e che non vuole dimenticarsi delle comunità dove si parla il croato e l’albanese”.
Da quanto riferito in regione esiste una legge a tutela delle minoranze ancora più antica di quella dello Stato del ’99. Ma l’attività in favore degli arberesh fino ad oggi è stata notevole e interessa diversi centri del basso Molise. L’ultima prova ne sono i caffè letterari, luoghi di incontro dove la cultura in questione viene promossa in tutte le sue forme.
Un tesoro storico da mettere in mostra e che in fin dei conti appartiene e si mescola con la tradizione molisana vera e propria. Soddisfatto il sindaco Giancarlo Moccia che ha annunciato che a breve anche a Montecilfone potrebbe essere inaugurato un caffè letterario e dopo tramite iniziative di stampo culturale è già stato aperto un bed and breakfast.
I paesi di comunità croata e albanese credono dunque anche nelle iniziative commerciali basate sulla promozione di questa cultura che rappresenta in fin dei conti l’identità di popolazioni che anni e anni fa hanno deciso di stabilirsi in Molise.
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