Si è tenuta, dal 27 al 29 agosto 2009, a S. Cosmo Albanese,
nella Casa del Pellegrino, la XXII Assemblea
diocesana e il corso di aggiornamento teologico dell'eparchia di Lungro, sul
tema: Le Chiese calabresi in comunione
per testimoniare il risorto, ispirato all'Istrumentum laboris della CEC (Conferenza episcopale calabrese), in
preparazione al Convegno regionale ecclesiale del prossimo ottobre ("Comunione è speranza"). Si sono avute
tre relazioni.
.
La prima
di mons. Vincenzo Bertolone, vescovo di Cassano Ionio, su: La comunione nella Chiesa, speranza per l'uomo ha trattato in modo
più specifico le figura e il ruolo dei presbiteri e presbiterio nella Chiesa
locale, sacerdotale e profetica, in relazione alla dimensione trinitaria della
comunione con Dio e i fratelli. In particolare - ha affermato il vescovo - il
sacerdote è chiamato ad edificare il popolo di Dio, a vivere nella comunità
come testimone del risorto e segno di speranza, ad essere uomo di preghiera,
ospitale, amante del bene, rispettoso della dignità dei laici con i quali
collaborare a servizio della Chiesa. In questa ottica, è stata sottolineata
l'importanza degli organismi ecclesiali (consiglio presbiterale, consiglio
economico, consiglio pastorale, commissioni, consigli parrocchiali), il cui
reale funzionamento è servizio vero alla Chiesa, anche se non di rado la loro
creazione, senza una vera loro utlilizzazzione intacca la realtà della
comunione.
La seconda relazione su La Chiesa "comunione" alla luce della parola di Dio, tenuta da papàs Raffaele De Angelis, vice-rettore del Seminario eparchiale, è stata incentrata sul testo della I Lettera di Pietro: Partendo dalla speranza cristiana che nasce dalla fede e dall'amore, egli ha precisato luoghi e cammini da intraprendere per testimoniare la comunione:
1) dentro le frammentazioni del mondo (molteplicità dell'esistenza personale e sociale, mobilità dei rapporti tra tempo e spazio, universo culturale del consumismo);
2) nella vocazione all'universalità, in quanto la chiesa è chiamata ad aprirsi a tutti in ogni luogo e in ogni tempo;
3) in cammino verso l'Eterno. Nonostante le difficoltà del "pellegrinaggio terreno" nella Chiesa, la resurrezione di Cristo è caparra della "speranza che non delude conservata per noi nei cieli".
Nella terza conferenza della prof. Angela Castellano Marchianò su La "comunione" nelle Chiese di Calabria testimoni del risorto, sono stati analizzati i cinque ambiti studiati nel Convegno di Verona e reinterpretati dai vescovi calabresi: tradizione, vita affettiva, fragilità, cittadinanza, lavoro e festa. La relatrice si è poi soffermata anche sulla specificità dell'eparchia di Lungro, una Chiesa di tradizione bizantina nella comunione cattolica, con un ricco patrimonio teologico, liturgico e canonico proprio e con una particolare missione ecumenica, di cui occorre prendere sempre più coscienza.
Ad ogni relazione sono seguiti i gruppi di studio.
Le riflessioni che ne sono scaturite hanno messo in luce varie problematiche pastorali, specialmente sul ruolo del presbitero e sull'esercizio del suo ministero, sul ruolo del laicato e sul funzionamento delle istituzioni ecclesiali, sulla formazione di una coscienza cristiana nell'ottica di una identità spirituale e culturale propria, soprattutto nelle nuove generazioni.
Si è chiesta anche più attenzione pastorale alle piccole comunità arbëreshe in diaspora, che, per il fenomeno dell'emigrazione a causa della crisi occupazionale, aumentano il numero dei fedeli.
Il convegno si è concluso con la stesura di un documento finale, letto, discusso ed infine approvato in assemblea (Besa/Roma).
La seconda relazione su La Chiesa "comunione" alla luce della parola di Dio, tenuta da papàs Raffaele De Angelis, vice-rettore del Seminario eparchiale, è stata incentrata sul testo della I Lettera di Pietro: Partendo dalla speranza cristiana che nasce dalla fede e dall'amore, egli ha precisato luoghi e cammini da intraprendere per testimoniare la comunione:
1) dentro le frammentazioni del mondo (molteplicità dell'esistenza personale e sociale, mobilità dei rapporti tra tempo e spazio, universo culturale del consumismo);
2) nella vocazione all'universalità, in quanto la chiesa è chiamata ad aprirsi a tutti in ogni luogo e in ogni tempo;
3) in cammino verso l'Eterno. Nonostante le difficoltà del "pellegrinaggio terreno" nella Chiesa, la resurrezione di Cristo è caparra della "speranza che non delude conservata per noi nei cieli".
Nella terza conferenza della prof. Angela Castellano Marchianò su La "comunione" nelle Chiese di Calabria testimoni del risorto, sono stati analizzati i cinque ambiti studiati nel Convegno di Verona e reinterpretati dai vescovi calabresi: tradizione, vita affettiva, fragilità, cittadinanza, lavoro e festa. La relatrice si è poi soffermata anche sulla specificità dell'eparchia di Lungro, una Chiesa di tradizione bizantina nella comunione cattolica, con un ricco patrimonio teologico, liturgico e canonico proprio e con una particolare missione ecumenica, di cui occorre prendere sempre più coscienza.
Ad ogni relazione sono seguiti i gruppi di studio.
Le riflessioni che ne sono scaturite hanno messo in luce varie problematiche pastorali, specialmente sul ruolo del presbitero e sull'esercizio del suo ministero, sul ruolo del laicato e sul funzionamento delle istituzioni ecclesiali, sulla formazione di una coscienza cristiana nell'ottica di una identità spirituale e culturale propria, soprattutto nelle nuove generazioni.
Si è chiesta anche più attenzione pastorale alle piccole comunità arbëreshe in diaspora, che, per il fenomeno dell'emigrazione a causa della crisi occupazionale, aumentano il numero dei fedeli.
Il convegno si è concluso con la stesura di un documento finale, letto, discusso ed infine approvato in assemblea (Besa/Roma).