
Armoniose e dolci vorrei che fossero le mie parole, e i miei pensieri fervidi ed eccelsi, e il cuore mio ben purificato ora che son per parlarvi dell’Immacolata. L’azzurro del cielo, il fulgore degli astri, il rosseggiar dell' aurora, le varie tinte dell' iride, il candor delle nevi, la vaghezza delle gemme e dei fiori, non sono che deboli immagini dell' angelica purezza di Maria. Non si sentirono paghi i più gran-di poeti nel decantarne le glorie, né i più celebri scultori o pittori nello scolpirne o dipingere le sembianze, né i più famosi architetti nell' erigere basiliche in suo onore e vestirle di marmi, né i più acclamati oratori e teologi nel ragionare di Essa. Che dire di me, che quasi son uomo da nulla? Nonostante è per me un dovere il farvi in qualche modo comprendere il sublime mistero, con la speranza che vogliate sempre guardare a Maria come a tipo di perfezione e sempre desiderare sopra ogni altra cosa l’amicizia di Dio.
E' verità di fede che tutti gli uomini vanno soggetti al peccato originale, così chiamato perché fu commesso volontariamente da Adamo, capo dell’umanità, e si trasmette con la natura a tutti gli uomini fin dalla loro origine, perché tutti discendiamo per via di generazione da Adamo. San Paolo ebbe a scrivere: « Siamo per natura figli dell'ira; per un sol uomo entrò il peccato nel mondo » (Ef. 2,3; Rom. 5,12); parole che corrispondono a quelle del salmista: « Nell' iniquità fui partorito, ed in peccato mi concepì mia madre » (50,7).
Ai nostri progenitori Adamo ed Eva aveva Dio largito la sua grazia e molti altri doni propri dello stato di innocenza, e li aveva posti in un giardino pieno di delizie chiamato Paradiso terrestre, ma aveva loro proibito di gustare il frutto dell' albero della scienza del bene e del male. Ma Adamo ed Eva, adescati dal demonio che prese la figura di serpente, s' insuperbirono, disubbidirono gustando il frutto proibito, e perciò perdettero la grazia di Dio e gli altri doni soprannaturali e resero se stessi e tutti i loro discendenti soggetti allo spirito maligno, alla morte, alle perverse inclinazioni e a tutte le altre miserie. Quattro ferite profonde ogni uomo riceve dalla colpa originale: ignoranza nell'intelletto, malizia nella volontà, concupiscenza nell'appetito concupiscibile e debolezza nell'appetito irascibile.
Il peccato di Adamo dunque non solo a lui nocque ma a tutti gli uomini che da lui erano rappresentati, così come lo sperpero del patrimonio che fa un capo di famiglia immiserisce anche i figli, o come il titolo di nobiltà che per ingratitudine al Sovrano perde una persona e lo perdono anche i discendenti.
Il peccato originale per noi che scendiamo da Adamo non è dunque qualche cosa di positivo, ma di privativo, e cioè priva l’uomo della grazia che doveva avere non per motivi naturali ma per donazione speciale di Dio, e perciò Iddio non punisce nella seconda vita ma semplicemente non ammette nel Paradiso chi muoia soltanto col peccato originale. Così che dire come si cancella in noi la colpa originale è lo stesso che dire come si acquista da noi quella grazia santificante che adornerebbe fin dal primo istante l anima di ogni uomo se il capo dell'umanità non avesse peccato.
Per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente e in virtù dei meriti di Cristo nostro Salvatore, fin dal primo istante della sua concezione la beata Vergine Maria fu preservata immune da ogni macchia di colpa originale, e perciò ha il titolo gloriosissimo di Immacolata. Da che Lei fu concepita nel seno di Sant' Anna più giocondo divenne il riso della natura, più melodiosi i suoni ed i canti, più vive le umane speranze.
Noi tutti rimarremmo privi del lume divino ed esclusi per sempre dal Paradiso se Cristo non ci avesse redenti, e il Sacramento del Battesimo fu da Lui istituito appunto per la remissione del peccato originale; ma mentre Gesù redime noi dal peccato di origine dopo che I' abbiamo contratto, redense invece la sua futura Madre avanti ch' Ella fosse per contrarlo.
E perché Dio non permise che Maria contraesse il peccato di
origine? Perché fin dall'eternità Essa era stata destinata ad un ufficio
altissimo, a una dignità sublime dalla Santissima Trinità. L'eterno Padre I'
aveva prenunziata e scelta ad essere la Madre terrena del suo Figlio celeste; come
dunque poteva permettere ch' Ella fosse inquinata di colpa? E il Divino
Unigenito che verserebbe un dì sulla croce quel sangue che avrebbe da Lei
ricevuto, come poteva fare a meno di concederle ciò che al suo virgineo e
materno cuore sarebbe stato graditissimo? E il Divin Paracleto come poteva fare
a meno di rendere la sua mistica Sposa il capolavoro della sua grazia ? Come
poteva permettere il più piccolo neo, il più leggiero difetto, la più lieve
macchia in questo capolavoro ? Ma principalmente Essa ebbe tal privilegio perché
nei disegni della
La verità dell’immacolato concepimento della Vergine Madre, fratelli miei cari, fondata nella sacra scrittura e nella tradizione ecclesiastica, fu definita solennemente come articolo di fede dal Sommo Pontefice Pio IX 1' 8 dicembre 1854. Pochi anni dopo si avverò in Francia un fatto miracoloso. Verso il mezzodì dell’Il febbraio 1858 a Lourdes una fanciulla quattordicenne, Bernardetta Soubirous, aggiravasi presso le rocce di Massabielle con due compagne in cerca di rami secchi. Le sue compagne avevano passato a guado un piccolo torrente, ed ella pure si accingeva a passarlo togliendosi le scarpe, quando udì un forte rombo come di temporale. Meravigliata volse attorno gli occhi e il suo guardo si posò sopra una grotta vicina dov' era un rosaio selvatico ed una nicchia scavata nella viva roccia. Di repente la nicchia s'illuminò di un chiarore celeste, e in mezzo a quel chiarore comparve una donna graziosissima. Aveva la veste bianca come la neve e una fascia azzurra ai fianchi; sul capo e lungo le spalle un velo candidissimo; dalle sue mani devotamente congiunte pendeva una corona da Rosario, e sopra 1' uno e 1' altro piede fioriva una rosa d' oro. Da quel giorno altre 17 volte poté Bernardetta con-templare la stessa apparizione, e il 25 marzo fu esaudita nella domanda che più volte le aveva rivolto chi fosse, perché la Signora rispose: « lo sono la Immacolata Concezione ». Lì presso scaturì una fontana, fu innalzata una basilica, migliaia di fedeli, sani ed infermi, accorrono ogni anno in pio pellegrinaggio, e avvengono spesso istantanee guarigioni fisiche e spirituali conversioni.
L' Immacolata. Come suona soave e deliziosa la pronunzia di questo nome alle orecchie dell'innocente, alle orecchie del peccatore, per quello quasi usbergo che lo protegge e lo difende dalle insidie del male, per questo quasi stimolo potente al ravvedimento e speranza confortatrice. Quante persone ch' erano miseramente cadute nel baratro della colpa, sotto gli auspici di Maria Immacolata si rialzarono, si emendarono, fecero penitenza e divennero sante; e quant' altre persone, ch' erano sul punto di vedere offuscato il candore delle loro anime, una invocazione, un saluto, un pensiero all' Immacolata preservò dalla colpa.
La natura umana, fragile ed inferma, ha bisogno di esempi preclari che le additino costantemente la via da seguire. Or se, nonostante i protòtipi della umana perfezione, Gesù e Maria, e le orme luminose e indelebili lasciate su le vie della civiltà cristiana da migliaia e migliaia di santi e di martiri, c' è tanta corruzione e tanta perversione nel mondo, che cosa mai accadrebbe senza tali esempi ? Perché è vero che lo spirito del male ha fatto tra gli uomini innumerevoli vittime e continua a farne in questi tempi che l' egoismo più sfrontato e la sete dei godimenti materiali mirano a travolgere nell' oblio ogni sana idealità della vita; ma è pur vero che continuano a fiorire nel mondo, forse più che non si creda, continuano a fiorire anche nei nostri paesi le virtù cristiane, la morigeratezza dei costumi, l’ amore fraterno e lo spirito di sacrificio. E se in generale vediamo che si rispetta il santuario della famiglia, ciò penso che si deve in gran parte alla tenera devozione che si nutre verso la immacolata Vergine Maria. Conservatela, uditori carissimi, accrescetela, tramandatela questa devozione alle venture generazioni, come i vostri padri a voi la tramandarono.
Levando le mani e gli occhi al cielo Te supplichiamo, o Illibata, noi che siam passeggeri su la terra, freddi di cuore e tardi d'intelletto, esseri tribolati e mal sicuri. Deh porgi a noi la tua mano soccorritrice, volgi a noi le tue tremule pupille piene di misericordia, veglia sul nostro cammino, fa' che sia sempre generoso e nobile il nostro sentire, infondi gioia e speranza negli animi nostri, e ottieni ai colpevoli la ricuperazione e agl'innocenti la conservazione della grazia battesimale.
Fulgida stella di primo mattino, Madre amorosa di Dio Redentore, per quei nove mesi che lo portasti in seno, per il latte che gli desti e le dolci e amare lacrime che per Lui versasti, pregalo che ci preservi dalle diaboliche suggestioni, che ci liberi dalle fantastiche illusioni, ci liberi dagli innumerevoli pericoli onde siamo circondati, e ci consoli e ci salvi.