Il ministro degli esteri Di Maio prende l'impegno di supportare la presenza in parlamento per la minoranza slovena. Gli arbëreshë, la più numerosa minoranza etnico-linguistica in Italia, ancora una volta marginalizzati.
Più volte abbiamo scritto della necessità di un fronte politico comune che possa supportare le istanze delle diverse comunità italo-albanesi in Italia. Tuttavia, il risultato è sempre più fosco, specie se confrontato con altre realtà che riescono ad avere peso crescente. Oggi è il caso della minoranza Slovena. Stiamo parlando certamente di una delicata e controversa situazione di un popolo al confine tra due nazioni. Tuttavia, fa una pessima impressione ascoltare simili aperture e annotare il silenzio assoluto verso gli arberesh. Certo è che senza un serio progetto politico (carro) una presenza in parlamento (buoi) servirebbe a nulla. Al momento siamo sguarniti di entrambi i beni. Inutile pensare a collocare i buoi se manca il carro.
Ringraziamo Giuseppe Chimisso per la segnalazione.
Servizio Euronews
Le strette di mano sono vietate, ma quella che l'Italia allunga alla Slovenia era attesa da 100 anni. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si impegna a lavorare per garantire un riconoscimento della minoranza slovena nel Parlamento italiano.
La questione del seggio in Parlamento suscita già le reazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati: durante una conferenza stampa con il capo della diplomazia slovena Anze Logar, Di Maio ha detto che ''in vista della riforma elettorale affronterà un pieno confronto con le associazioni che rappresentano la comunità slovena in Italia''. Con l'obiettivo è quello di affrontare il tema della presenza della comunità slovena in Parlamento, come esiste già per altre minoranze linguistiche.
Da Lubiana, Di Maio annuncia la restituzione del Narodni Dom - la casa Nazionale slovena di Trieste - entro il 13 luglio, quando ricorre il centenario dell'incendio che la distrusse nel 1920, uno dei primissimi atti dello squadrismo fascista. ''Non credo che su questo impegno ci sarà un problema di volontà politica'', ha aggiunto, ''c'è un unanime consenso rispetto alla volontà di onorare gli impegni presi. La leggenda sul fatto che le leggi richiedano molto tempo in Italia per essere approvate viene sfatata ogni qual volta c'è la volontà politica di approvarle subito''. Il Narodni Dom (o casa Nazionale) di Trieste era la sede delle organizzazioni degli sloveni triestini, edificio polifunzionale nel centro di Trieste che ospitava anche un teatro, una cassa di risparmio, un caffé e un albergo (Hotel Balkan).