Sè spenta giovedì mattina a 75 anni la donna che ha commosso il popolo con la sua voce e il suo talento
Pubblichiamo i ricordi di Pino Cacozza e di Bardha Karra
Tutta l'Arberia si inginocchia davanti alla figura emblematica di Vaçe Zela.
La cantante, usignolo del mondo albanese, si è spenta, addormentata nell'eternità,
ma non nel cuore di tutti noi, migranti d'Albania,
non nella nostra memoria storica dove vibrano senza tempo le sue corde vocali melodiose.
Resta indelebile la sua figura nei miei ricordi di gioventù:
a San Demetrio Corone in occasione delle "Settimane di Cultura" degli anni '70, durante i primi incontri con i fratelli d'Albania, tra canti, danze e lacrime d'emozione,
in Albania quando iniziai la mia partecipazione ai Festival di Argirocastro e ai primi seminari di studi universitari.
Erano gli anni della mia formazione artistico-culturale e "Zonja Vaçe" era la regina del canto.
Ero incantato davanti alla sua semplicità di donna e di artista. Ero impressionato dalla sua professionalità e dai suoi gorgheggi.
Resto ora fermo e muto. Onore alla Voce della Grande Terra di Arber di cui lei è Figlia Sublime.
Eterna sia la tua memoria, sorella nostra indimenticabile e degna di beatitudine!
Pino Cacozza
Lo staff di Arbitalia
www.arbitalia.it
Është shuara në moshën 75-vjeçare Mbretëresha e muzikës shqipëtare Vaçe Zela, duke na lënë pas një pasuri të madhe artisitike. Homazhet në Teatrin e Operas dhe Baletit vijnë nga të gjitha personalitet e larta për të nderua Yllin, Frymëzimin e të gjitha brezave. Faleminderit Vaçe!
Si è spenta giovedì mattina a 75 anni la regina della canzone Albanese, Vaçe Zela. La donna che ha commosso il popolo albanese con la sua voce, il suo talento e l’amore per la canzone. La donna che creò la cultura della musica leggera albanese. Da bambina amava cantare, lo avevano capito tutti. È nata una stella. Una stella che ha sciolto il cuore di ogni uomo e donna del suo popolo. La stella della canzone, usignolo della canzone che con la sua voce e la chitarra in mano riuscì a conquistare anche il cuore del dittatore Enver Hoxha, il quale le consentì di cantare una maggior varietà di generi. A Vaçe era permesso tutto, canzone allegre, soft rock, ritmiche e ballabili, lei poteva tutto. Conquistò il cuore di tutti gli albanesi, di tutte le generazioni, dentro il suo paese e anche fuori.
Nacque a Lushnje (città del Sud Albania) il 27 aprile 1939, da una famiglia amante della musica. I primi a scoprire e valorizzare il suo talento, furono i suoi insegnanti delle scuole elementari, aveva solo 7 anni quando iniziò a cantare negli spettacoli scolastici. Da allora poche volte mancherà alle feste e nelle attività artistiche. La sua aspirazione per la canzone divenne la sua vita. Con la sua voce meravigliosa, naturale e spontanea nel cantare, il pubblico ha capito che quella bambina sarebbe diventa una grande artista. Dopo le scuole medie seguite a Lushje, si trasferisce a Tirana per proseguire i suoi studi al liceo “Qemal Stafa”. Durante questo periodo inizia a prendere anche lezioni di chitarra che in seguito divenne parte integrante della sua vita. Di fatto sarà la prima donna (durante il periodo del regime comunista) a salire sul palcoscenico del festival a cantare con la chitarra in mano. Si sposò con Pjeter Rodiqi ed ebbero una figlia, Irma. Negli ultimi anni della sua vita Vaçe Zela ha vissuto a Basel della Svizzera, poiché affetta da una malattia aveva bisogno di cure continue. E’ morta alla mattina del 6 febbraio e il suo corpo è stato portato in Albania come suo ultimo desidero che aveva chiesto a suo fratello Hysni Zela (anche lui un grande artista della canzone polifonica albanese) e a suo figlio: vorrei che le mia ossa riposassero nella mia terra, Albania.
La sua carriera come artista sarà brillante già nei primi passi. Inizialmente viene nominata la cantante dell’Estrada dell’Esercito, in seguito cantante del Governo, all’epoca era il più grande onore che veniva attribuito ad un artista. Per molti anni farà parte del gruppo nazionale della canzone popolare albanese, dove la presenza di Vaçe si assocerà con molti premi all’estero, in Francia, Italia, Svizzera, Turchia e nella diaspora. Ovunque lei andò a cantare, conquistò il pubblico. Nel ’62 partecipa al primo Festival della canzone e per 7 anni di fila, Vaçe sarà la vincitrice. In seguito vincerà altri 5 primi premi, diventando cosi l’unica cantate albanese con 12 primi premi del Festival Nazionale della Canzone Albanese. Le sue canzoni sono le canzoni più belle dei tutti i tempi, le più famose come: “Djaloshi dhe Shiu”, “Lemza”, “Sot jam 20-vjeç”, “Valsi i lumturisë”, “Mesnatë”, “Gjurmë të arta”, “Kënga e gjyshes”, “Të lumtur të dua”, “Nënë moj do pres gërshetin”, “Gonxhe në pemën e lirisë”, “Shoqet tana ilegale” e tante tante altre, hanno ispirato e affascinato intere generazioni.
I premi ad honorem sono numerosi. Nel 2002 è stata onorata con il premio “Onore della Nazione”, riconoscimento assegnato dall’ ex Presidente della Repubblica, Alfred Moisiu. Nel 2009, il Ministero del Turismo e della Cultura ha indetto l’anno di Vaçe Zela. Altri numerosi premi come: “Artista di Merito” nel 1973, “Artista del Popolo” nel 1977, “Grande Maestra della Canzone”.
È stata inclusa nel libro di 500 personalità più influenti del mondo, l’unica albanese che ha ricevuto questo premio dall’Istituto Americano delle Biografie. In Francia è stata paragonata a Edith Piaf, in Italia con la grande cantante Mina, i critici musicali hanno valorizzato i suoi 40 anni per il lavoro e la passione per la canzone. Le onoranze funebri si celebreranno oggi nel Teatro Nazione in Albania. Ultimo desiderio di Vaçe Zela è stato compiuto, il suo corpo riposerà nella sua patria.
Oggi la Regina del canto albanese ci saluta, lasciandoci come testamento, oltre le sue numerose opere musicali, il segno dell’immortalità dell’amore per la vita, attraverso l’arte musicale.
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