La voluminosa opera in due volumi in folio viene pubblicata con il contributo del CNR di Roma, dell'Università di Napoli L'Orientale, del Dipartimento di Studi dell'Europa Orientale e della Regione Campania.
Ne sono autori: prof. Jorgaqi Jinari (direttore), prof. Bahri Beci, prof. Gjovalin Shkurtaj, prof. Xheladin Kosturani con la collaborazione del prof. Anastas Dodi e prof. Menella Totoni (Atlasi Dialektologjisë i Gjuhës Shqipe, Vëllimi I, 2007, pp. 464).
Il prof. Italo Costante Fortino, responsabile scientifico dell'Accordo di collaborazione e cooperazione tra l'Accademia delle Scienze d'Albania e l'Università di Napoli L'Orientale ha firmato la " Presentazione" che riportiamo integralmente dalla p. 3:
"Nell'ambito degli accordi culturali tra l'Accademia delle Scienze d'Albania e l'Università degli Studi di Napoli L'Orientale rientra la pubblicazione dell'Atlante Dialettologico della Lingua Albanese (ADLA), una ricerca monumentale, condotta da studiosi dell'Istituto di Linguistica e Letteratura di Tirana.
La promozione di un progetto di ricerca per un Atlante Dialettologico della Lingua Albanese spetta al prof. Matteo Batoli (1929), poi ripresa dal prof. Carlo Tagliavini (1940), portata avanti dal prof. Eqrem Çabej che ne formulò il questionario sulla matrice degli atlanti di S. Gilieron e Batoli stesso.
Questo antefatto trovò la pratica realizzazione nel progetto dell'Istituto di Linguistica e Letteratura di Tirana che si sviluppò dal 1970 al 1990, un ventennio di intenso e proficuo lavoro.
La crisi degli anni '90 non offrì prospettive alla pubblicazione in Albania e, su indicazione del prof. Romano Lazzeroni, allora presidente del Comitato ricerche del CNR, l'Università di Napoli L'Orientale sponsorizzò l'impegno editoriale, inserendolo nell'accordo di collaborazione e cooperazione fra le due Istituzioni, e ottenendo un primo sostegno proprio dal CNR.
Nell'ambito del Convegno "Variazioni linguistiche in Albanese" (Salerno 1994), l'urgenza della pubblicazione dell'Atlante veniva ripresa dal prof. Bahri Beci, allora Direttore dell'Istituto di Linguistica e Letteratura di Tirana, e coautore dell'Atlante stesso, il quale nella sua relazione ne evidenziava non solo gli aspetti strutturali ed il processo evolutivo che aveva portato alla definitiva stesura dell'Atlante, ma, attraverso l'osservazione dei fenomeni di convergenza e divergenza linguistica, riusciva a individuare nel Principato dell'Arbëri (sec. XI-XV), area tra Durazzo e il fiume Drin, il consolidamento di alcuni fenomeni dialettologici omogenei non estranei al processo di formazione di una progressiva "unità politica ed economica". La tesi apriva prospettive di grande interesse storico e geopolitico che meritano ulteriori riflessioni ed approfondimenti, anche alla luce di tutti i dati che l'Atlante ora fornisce. Questo esempio è illuminante e denota quanta importanza può avere il quadro generale di innumerevoli fenomeni linguistici che hanno come campo tutta l'area albanofona, quella d'Albania, delle terre albanofone limitrofe, della Grecia, di Zara (Croazia) e dell'Italia Meridionale. Un cenno va fatto ai punti sondati per rilevare le varianti delle parlate arcaiche (sec. XV) degli Albanesi della diaspora in Italia: Villa Badessa (PE), Portocannone (CB), Casalvecchio (FG), Greci (AV), Barile (PZ), S. Costantino (PZ), S. Marzano (TA), Lungro (CS), Plataci (CS), S. Benedetto Ullano (CS), Macchia (CS), Falconara (CS), Carfizzi (KR), Caraffa (CZ), Piana degli Albanesi (PA).
I dati forniti dall'Atlante, permettono una ricostruzione complessiva delle varianti dialettali fonomorfologici che offrono fondate indicazioni per individuare le zone di provenienza delle varie ondate migratorie.
Doveroso più di un ringraziamento a chi ha reso possibile la presente pubblicazione: al CNR che ha permesso l'avvio della composizione dell'opera con un suo contributo finanziario; all'Università L'Orientale di Napoli e nello specifico al Dipartimento di Studi dell'Europa Orientale che, oltre al contributo finanziario, ha investito in impegno ed energie; infine, ma non ultimo, alla Regione Campania, Area di Coordinamento Attività Sociali, in attuazione della Legge 14/2004 relativa alla Tutela della Minoranza Alloglotta e del Patrimonio Storico, Culturale e Folcloristico della Comunità Albanofona del Comune di Greci in Provincia di Avellino, per il prezioso sostegno finanziario che ha contribuito in modo sostanziale alla realizzazione della pubblicazione" (Besa/Roma).