COMUNE DI MEZZOJUSO (Provincia di Palermo)
La manifestazione sulla castagna giunta alla terza edizione richiama una platea sempre più vasta di visitatori, grazie all’offerta di tradizioni, cultura, turismo, gastronomia e spettacolo, in uno scenario ricco di ossigeno, lontano da smog e cemento, ideale per escursioni e passeggiate lungo i percorsi naturalistici e negli spazi attrezzati che assicurano giornate di benessere e di svago. Bisogna riconoscere che la mancanza delle grandi infrastrutture se da un lato ha penalizzato tutto il territorio dal punto di vista dello sviluppo industriale e commerciale, dall’altro ha garantito la preservazione dell’ecosistema locale e il mantenimento di ritmi di vita a misura d’uomo.
.L’Assessore al Comune di Mezzojuso (PA)
Pietro Musacchia
{mospagebreak title=Il programma}
Il programma
Ore 8,30
Concentramento delle scolaresche e dei
partecipanti in Piazza Umberto I;
Ore 9,00
Partenza da Piazza Umberto I per C.da
Croce;
Ore 9,30
Arrivo in C.da Croce nel caseggiato estivo
di proprietà delle suore del Collegio di
Maria;
Ore 10,00
Saluto del Sindaco e presentazione della
manifestazione;
Ore 10,30
Visita guidata nel castagneto di C.da
Lacca;
Ore 11,30
Visita dello stands micologico allestito
lungo la strada di C.da Lacca con l’esposizione
dei funghi che caratterizzano il
nostro sottobosco e riconoscimento delle
specie, a cura dell’Ass. Micelia Onlus;
Ore 12,30
Liberazione di alcuni rapaci da parte della
LIPU di Ficuzza;
Ore 13,30
Degustazione di caldarroste, prodotti derivati
dalla castagna e prodotti tipici;
Ore 15,30
Visita mostra sul “MASTRO DI CAMPO”
- visita guidata alle chiese, ai monumenti,
alle opere d’arte (icone etc…) ed al laboratorio
di restauro del libro - riprese fotografiche
e/o filmati;
Ore 18,00
Degustazione di prodotti tipici
Castello Comunale;
Ore 19,00
Interventi di autorità ed esperti del settore
per affrontare le tematiche relative al castagno,
coltura da rivalorizzare nel territorio
Comunale; il patrimonio boschivo prospettiva
di sviluppo del territorio; i risvolti dell’agricoltura
del domani con riferimento alla
programmazione Europea 2007/ 2013.
Ore 20,30
Castello Comunale
“Ballo della Cordella”
Ass. Folkloristica - Caccamo
Il Sindaco
Nicolò Cannizzaro
L’Assessore
Pietro Musacchia
L’Assessore
Rosario Carnesi
{mospagebreak title=Presentazione del Sindaco}
Con la realizzazione del 3° Meeting sulla castagna, si vuole
potenziare e proseguire il lavoro già intrapreso dalla precedente
Amministrazione, per contribuire all’effettiva valorizzazione
del territorio a vantaggio per il singolo e per il sistema
socio- economico nel suo complesso del nostro piccolo centro.
Il meeting sulla castagna, oltre ad essere momento di gradevole
aggregazione e di grande partecipazione con la presenza di
numerosi visitatori, è soprattutto l’opportunità per far conoscere
e far apprezzare quello che paesaggisticamente è certamente
uno tra i più caratteristici elementi della nostra comunità:
il bosco con quanto di meglio ci può offrire con la sua
flora e la sua fauna.
L’Amministrazione Comunale si muove con l’obiettivo di contribuire
al mantenimento dei boschi, alla difesa della vegetazione
dagli incendi, con un intervento sul territorio mirato alla
tutela del patrimonio vegetale boschivo, bene comune da salvaguardare
con un impegno coordinato, costante e attivo.
L’Amministrazione Comunale mira a dare il proprio contributo
allo sviluppo turistico, attraverso la valorizzazione e la difesa del
patrimonio storico, culturale ed ambientale, quale bene presente
nel contesto paesaggistico rappresentato da tutta la vegetazione,
sia naturale, spontanea e agraria, che deve essere difesa
dagli incendi per offrire ai visitatori il naturale effetto cromatico
di un paesaggio verde, non deturpato dal nero dagli incendi.
In tale ottica, i boschi divengono fonte di benessere per la qualità
della vita, forieri di benefici per la salute, creatori di ambiti
ricreazionali, nonché protagonisti nella conservazione e valorizzazione
del patrimonio ambientale, naturalistico, paesaggistico
ed idrogeologico.
E’ necessario metter mano a un piano di regolamentazione finalizzato
ad una più attenta ed ordinata fruizione di questo immenso
patrimonio nel suo complesso, per custodirne l’integrità, equilibrio
e la bellezza e continuare ad esserne degni destinatari.
L’impegno primario è quello di qualificare e promuovere sempre
di più il castagno da frutto e il castagno da legno: lo sviluppo
di questa tradizionale pianta boschiva può creare lavoro e
rappresentare un reddito anche interessante.
Mantenere la tipicità di un paesaggio - bosco e sottobosco,
sentieri e architetture rupestri - è la chiave di volta per cogliere
nuove occasioni di valorizzazione turistica cui un pubblico
sempre più numeroso guarda con grande interesse.
La vera scommessa è far riscoprire a tutti che la bellezza
dell’Italia non è solo nelle città d’arte e nelle
sue pur splendide coste, ma ha un cuore antico ed un
affascinante futuro nelle foreste delle sue montagne.
IL Sindaco
Nicolò Cannizzaro
{mospagebreak title=Assessore Pietro Musacchia}
La manifestazione sulla castagna giunta alla terza edizione
richiama una platea sempre più vasta di visitatori, grazie
all’offerta di tradizioni, cultura, turismo, gastronomia e spettacolo,
in uno scenario ricco di ossigeno, lontano da smog e cemento,
ideale per escursioni e passeggiate lungo i percorsi naturalistici
e negli spazi attrezzati che assicurano giornate di benessere
e di svago.
Bisogna riconoscere che la mancanza delle grandi infrastrutture
se da un lato ha penalizzato tutto il territorio dal punto di
vista dello sviluppo industriale e commerciale, dall’altro ha
garantito la preservazione dell’ecosistema locale e il mantenimento
di ritmi di vita a misura d’uomo.
Il nostro bosco costituito da una consistente vegetazione arborea
prevalentemente castanicola ma anche da piante endemiche
(querce, aceri, olmi, frassini, castagni e un ricco sottobosco costituito
da pungi topo, piante aromatiche e officinali e felce maschio
di notevole bellezza etc…), ha una importante valenza ambientale
e paesaggistica, elementi fondamentali di forte richiamo turistico
ed agrituristico del territorio, specialmente nella stagione
autunnale coincidente con la raccolta delle castagne, che ha registrato
negli anni la presenza crescente di numerosi visitatori.
Da non trascurare ai fini della giusta valorizzazione dei prodotti
delle aziende è la possibilità di offrire al consumo diretto dei visitatori
le specialità gastronomiche ed i prodotti tipici più rinomati,
come il pecorino, la ricotta, l’olio extra-vergine di oliva, olive,
castagne e prodotti derivati, la salsiccia fresca ed essiccata, il vino,
il miele, i funghi, il pane di grano duro, e altre produzioni tipiche,
da gustare secondo la stagione di maturazione.
La conoscenza del luogo di provenienza di un prodotto, costituisce
per il consumatore un fattore rassicurante che conferisce
credibilità in luogo di dubbi che, sovente, insorgono dinanzi a circuiti
distributivi globalizzati e omologati che privano il prodotto
della propria identità strettamente connessa con il territorio.
Per le aziende agricole locali questo momento rappresenta una
collaborazione e uno scambio con i consumatori per reperire
agevolmente non solo prodotti tipici aziendali, realizzati in
loco, ma anche accoglienza, fiducia e genuinità, da sempre
caratteristiche della nostra ruralità.
Visitare il nostro paese, è una occasione per conoscere e vivere
luoghi affascinanti, per apprezzare i colori, i sapori e le tradizioni
e per incontrare persone sincere, che hanno sempre
saputo esprimere l’ospitalità, la genuinità e l’originalità tipica
dei nostri luoghi.
L’Assessore
Pietro Musacchia
{mospagebreak title=Informazioni}
Mezzojuso
Nel cuore della Provincia di Palermo, da cui dista 34 km., sulla PA-AG.
Adagiato alla boscosa collina della Brigna, sul declivio orientale della maestosa
Rocca Busambra, è al centro di campi di grano, uliveti, vigneti, mandorleti,
pascoli e boschi di castagni.
Cenni storici
Accanto ad un importante nodo stradale in cui non manca la vegetazione
e l’acqua, sorge un luogo di sosta e di ristoro, divenendo villaggio, in
arabo “manzil”. Il proprietario si chiama Yusuf. Nasce cosi il Manzil Yusuf,
villaggio di Giuseppe. Dal villaggio prende nome il feudo, in cui sorge, e
Ruggero II il Normanno, scacciati i Saraceni, lo dona, intorno al 1132, al
Monastero di S. Giovanni degli Eremiti di Palermo. Manzil Yusuf, dopo
molte variazioni grafiche e fonetiche, diventa l’odierno Mezzojuso.
I primi Albanesi stabilitisi, prima del 1490, nel casale lo fanno risorgere a
nuova vita. Nel 1501, stipulati i “Capitoli”, gli Albanesi stabilizzarono la
loro posizione ripopolando il casale e bonificando il feudo.
Il nobile pisano Giovanni Corvino ottiene in enfiteusi, nel 1527, il feudo
di Mezzojuso, divenuto baronia, passa, nel 1587, a don Blasco Isfar
Coriglies e nel 1639, don Blasco Corvino Sabea viene elevato alla dignità
di Principe di Mezzojuso, la cui feudalità si estingue con la morte, nel
1832, di don Francesco Paolo Corvino Filingeri.
Nella rivolta contro i Borboni, (1848-1860) vi viene fucilato F. Bentivegna
il 21 dicembre 1856. Dal 2 al 4 agosto 1862 Mezzojuso accoglie Garibaldi.
Escursioni
Pizzo di Chasu (m. 1.209 s.m.)
Considerato come i resti del Manzil Yùsuf arabo distrutto, Chasu, secondo
l’Edrisi, era invece un centro importante.
Rocca Busambra (m. 1.615 s.m.)
La più alta elevazione della Sicilia occidentale, offre un panorama eccezionale:
dall’Etna alle Madonie, da Erice alla marina di Termini.Ai suoi piedi il
bosco della Ficuzza, fitto di roveri, sugheri, castagni e lecci.
Monumenti ed opere d’arte
Matrice latina dell’Annunziata
Risale alla line del XVI sec.Ampliata e restaurala più volte, l’attuale facciata
e il campanile sono del 1924. Pregevole Crocifisso ligneo.
Matrice greca di S. Nicola
Risale agli inizi del ‘500. Restaurata varie volte, l’aspetto attuale è del 1934.
Fornita di iconostasi. Crocifisso d’avorio su croce d’ebano del XVII sec.
S. Maria delle Grazie
Del XV sec., fu concessa agli albanesi che, riparata, fu officiata secondo il
rito bizantino - greco. Ampliata fino alle dimensioni attuali, Olivio Sozzi e
il figlio Francesco ne affrescarono nel 1752 i medaglioni dei Santi Padri
greci. Annesso alla Chiesa, sorge il Monastero Basiliano, ricco di una
Biblioteca con rari codici greci e pregevoli cinquecentine.
E’ sede di un Laboratorio di Restauro del Libro.
II Castello
Più che un palazzo signorile, era fornito di vasti magazzini per i prodotti
del feudo. Interessanti gli appartamenti dei nobili per gli affreschi e la pavimentazione
in ceramica.
{mospagebreak title=Visita guidata}
Icone Le icone così dense di messaggi spirituali, sono delle vere opere d’arte che sembrano appartenere ad un’età trascorsa ma la sua luce viva rimane ancora oggi, offerte alla fruizione del pubblico contestualmente alle chiese che le accolgono, caratterizzate dalla singolare presenza dell’iconostasi legata alla ritualità della liturgia. A Mezzojuso la tradizione greco- bizantina e la cultura latina hanno prodotto differenti opere d’arte e testimonianze storiche tipiche, tanto che in pieno occidente, si vivono momenti ed aspetti dell’Oriente Bizantino.
Matrice latina dell'Annunziata Risale alla line del XVI sec. Ampliala e restaurala più volle, l’attuale facciata e il campanile sono del 1924. A triplice navata, nel suo interno si trovano statue lignee ed un Crocifisso, anch'esso in legno, del XVIII sec. Interessanti i quadri dell'Addolorala e dell'Annunziata; pregevole la suppellettile sacra.
Matrice greca di S. Nicola Risale agli inizi del '500. Restaurala varie volte, l'aspetto attuale è del 1934. Fornita di iconostasi. Vi si trovano icone bizantine del XVI sec. una Theotokos del XIII sec., un Crocifisso d'avorio su croce d'ebano del XVII sec. e una crocetta athonita di legno finemente intagliala. Numerose le statue lignee.
S. Maria delle Grazie Agli Albanesi, arrivati a Mezzojuso nel XV sec. fu concessa la Chiesa di S. Maria che, riparata, fu officiata secondo il rito bizantino- greco. Ampliata fino alle dimensioni attuali, Olivio Sozzi e il figlio Francesco ne affrescarono nel 1752 i medaglioni dei Santi Padri greci. Nel 1901 viene sostituita l'antichissima pergula con l'attuale iconostasi, contenente iconi bizantine del XVI sec. Inoltre vi si trovano: una Platytèra di origine cretese o cipriota, una crocetta athonita di bosso finemente scolpita (XV sec), il mausoleo del nobile Andrea Reres, discendente da Demetrio Reres. parente del grande Skanderbeg. Annesso alla Chiesa, per munificenza di A. Reres. sorge il Monastero Basiliano, ricco di una Biblioteca con rari codici greci e pregevoli cinquecentine. Il cenobio basiliano. che fece assurgere Mezzojuso ad "Atene delle Colonie Albanesi di Sicilia», è sede di un Laboratorio di Restauro del Libro. Quivi i più antichi codici, le miniature, gli incunaboli tornano a rivivere come nuovi. Chiesetta della Madonna dell'Udienza, tra il verde della Brigna, del '600. S, Rocco, del 1530, con iconostasi di recente costruzione. Chiesa del SS. Crocifisso, della prima metà del '500. Di pregevole fattura l'artistica «Vara» del 1648 con il Crocifisso del XV sec.
Accanto ad essa, dal 1934 sorge la Casa Madre della Congregazione Basiliana delle Figlie di S. Macrina, dedite all'apostolato presso le popolazioni di rito bizantino-greco. Chiesa-Santuario della Madonna dei Miracoli, del XVII sec. Madonna dipinta su masso di autore ed epoca ignoti. Recenti gli affreschi di Giuseppe Mandala. Chiesa di S. Antonino e Convento dei Padri Francescani, della metà del XVII sec, con quadri di Vito D'Anna. Collegio di Maria, voluto e realizzato da donna Marianna Battaglia e da don Calogero Maria Schiròs nel XIX sec. II Castello, più che un palazzo signorile, era fornito di vasti magazzini per i prodotti del feudo. Interessanti gli appartamenti dei nobili per gli affreschi e la pavimentazione in ceramica.
Escursioni
Pizzo di Chasu (m. 1.209 s.m.) Considerato come i resti del Manzil Yùsuf arabo distrutto, Chasu, secondo l'Edrisi, era invece un centro importante. Il vasellame rinvenuto negli scavi dice chiaramente dell'esistenza di un phruarion, una piazza forte, di civiltà greca e, poi, romana dal III al I secolo a.C. Resti anche dell'epoca normanna.
Maràbito (m. 1.198 s.m.) Maestoso e dalla bella conformazione. Secondo la leggenda, è interamente vuoto e tutto d'oro: agli androni, che custodiscono tanti tesori, si accede per una grotta posta al centro del monte. Ai piedi, la «grotta del cristallo», per i purissimi cristalli di quarzo. Scisti bituminosi, litantrace, il «calamitas», fossile dell'età carbonifera, insieme alle inesplorate caverne, fanno di Maràbito il monte incantato!
Rocca Busambra (m. 1.615 s.m.) La più alta elevazione della Sicilia occidentale, offre un panorama eccezionale: dall'Etna alle Madonie, da Erice alla marina di Termini. Ai suoi piedi il bosco della Ficuzza, fitto di roveri, sugheri, castagni e lecci. L'Asssessore Rosario Carnesi