Sarà inaugurata il prossimo venerdì 4 settembre nella Sede del Centro
Studi e Ricerche “Francesco Grisi” di Carosino – Taranto la Mostra
Nazionale sulla Cultura degli Italo – Albanesi nel Regno di Napoli. Il
titolo recita: “Arbereshe. Cultura e civiltà di un popolo. Ovvero
appunti di viaggio”. È curata dal Ministero per i Beni e le Attività
Culturali con il coordinamento scientifico del dott. Pierfranco Bruni.
.
Un evento di portata nazionale che ha impegnato anni di ricerca e di
studi con approfondimenti su le comunità attualmente di lingua Italo –
Albanese ma anche di paesi che hanno perso la lingua oltre che il rito.
La scelta è caduta sulla comunità di Carosino perché è un centro che ha una precisa eredità Italo – Albanese anche se ha perso lingua e costumi ma ci sono matrici che rimandano alla tradizione albanese e balcanica. Infatti Carosino è stato Arbereshe e la sua urbanistica presenta delle interessanti testimonianze Arbereshe di origini bizantine. Ed è parte integrante di quella geografia dell’Arberia Ionica. Le Regioni interessati alla cultura Italo Albanese sono sette e sono oltre alla Puglia e alla Calabria anche la Basilicata, L’Abruzzo, il Molise, la Campania e la Sicilia. Le comunità interessate sono cinquanta.
“La mostra, ha evidenziato Pierfranco Bruni, presentandola in una recente conferenza svoltasi a Roma, è un percorso pannellare che racconta, in sintesi, la storia e la tradizione degli Arbereshe, ovvero Italo – Albanesi in Italia. Infatti delinea, in un racconto pannellare, un itinerario attraverso i codici della storia (grazie anche a tasselli sui personaggi importanti che hanno caratterizzato il mondo italo – albanese) e quelli della tradizione.
Storia, Tradizione, Arte, Letteratura e Musica sono le sezioni che verranno raccontate dalla mostra. La Mostra rientra in un Progetto che riguarda la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, letterario delle Minoranze etnico – linguistiche in Italia, al quale lavora il Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione Generale per i beni librari e gli istituti culturali. Un Progetto, coordinato dal dott. Pierfranco Bruni, Archeologo – Direttore dello stesso Ministero, che punta a sottolineare l’importanza del patrimonio culturale di comunità che hanno una ricchezza non solo sul piano linguistico ma anche storico. Un Progetto che si è avvalso di una ricerca che ha stabilito un dialogo tra cultura e appartenenza, tra linguaggi e territorio., tra realtà geografiche e modelli culturali proveniente dalle identità dei Balcani.
“Gli Italo – Albanesi sono presenti in sette Regioni dell’Italia e sono estesi in dodici Province. Il percorso che si è voluto tracciare attraverso i luoghi, la memoria, i segni, le voci è un attraversare la cultura Arbereshe grazie ad alcuni aspetti che vengono raggruppati in sezioni. Un itinerario piuttosto didattico che cerca di porre all’attenzione la realtà geografica, la storia, l’arte, la letteratura, l’antropologia, la musica di una civiltà che costituisce, tuttora, un raccordo tra Oriente ed Occidente”.
“Sono stati realizzati, ha sottolineato Pierfranco Bruni, dei tracciati ad incastro. Per questo si trovano, come in una griglia di un mosaico, scrittori, paesi, luoghi, elementi artistici e letterari. Uno sviluppo a rete della ricerca perché l’obiettivo, in fondo, era quello di insistere sul tema dell’identità in una dimensione eterogenea e vasta come proposta problematica”.
“Il filo, ha cesellato Pierfranco Bruni, che unisce è quello del patrimonio culturale dell’etnia italo – albanese. Un filo che lega i vari punti nella riflessione che questa civiltà è un bene culturale che va chiaramente tutelato e conservato ma anche valorizzato e partecipato nelle sue varie componenti. Dalla storia ai luoghi, dalla letteratura alle biblioteche, dalle riviste al rapporto tra le diverse culture. Un penetrare, di volta in volta, realtà che alla fine si amalgamano da sole. Ciò che maggiormente si è cercato di fare è stato quello di proporre delle tesi non perdendo di vista mai il legame con la storia, la realtà, i documenti”. La mostra resterà aperta sino al 30 ottobre 2009.
La scelta è caduta sulla comunità di Carosino perché è un centro che ha una precisa eredità Italo – Albanese anche se ha perso lingua e costumi ma ci sono matrici che rimandano alla tradizione albanese e balcanica. Infatti Carosino è stato Arbereshe e la sua urbanistica presenta delle interessanti testimonianze Arbereshe di origini bizantine. Ed è parte integrante di quella geografia dell’Arberia Ionica. Le Regioni interessati alla cultura Italo Albanese sono sette e sono oltre alla Puglia e alla Calabria anche la Basilicata, L’Abruzzo, il Molise, la Campania e la Sicilia. Le comunità interessate sono cinquanta.
“La mostra, ha evidenziato Pierfranco Bruni, presentandola in una recente conferenza svoltasi a Roma, è un percorso pannellare che racconta, in sintesi, la storia e la tradizione degli Arbereshe, ovvero Italo – Albanesi in Italia. Infatti delinea, in un racconto pannellare, un itinerario attraverso i codici della storia (grazie anche a tasselli sui personaggi importanti che hanno caratterizzato il mondo italo – albanese) e quelli della tradizione.
Storia, Tradizione, Arte, Letteratura e Musica sono le sezioni che verranno raccontate dalla mostra. La Mostra rientra in un Progetto che riguarda la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, letterario delle Minoranze etnico – linguistiche in Italia, al quale lavora il Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione Generale per i beni librari e gli istituti culturali. Un Progetto, coordinato dal dott. Pierfranco Bruni, Archeologo – Direttore dello stesso Ministero, che punta a sottolineare l’importanza del patrimonio culturale di comunità che hanno una ricchezza non solo sul piano linguistico ma anche storico. Un Progetto che si è avvalso di una ricerca che ha stabilito un dialogo tra cultura e appartenenza, tra linguaggi e territorio., tra realtà geografiche e modelli culturali proveniente dalle identità dei Balcani.
“Gli Italo – Albanesi sono presenti in sette Regioni dell’Italia e sono estesi in dodici Province. Il percorso che si è voluto tracciare attraverso i luoghi, la memoria, i segni, le voci è un attraversare la cultura Arbereshe grazie ad alcuni aspetti che vengono raggruppati in sezioni. Un itinerario piuttosto didattico che cerca di porre all’attenzione la realtà geografica, la storia, l’arte, la letteratura, l’antropologia, la musica di una civiltà che costituisce, tuttora, un raccordo tra Oriente ed Occidente”.
“Sono stati realizzati, ha sottolineato Pierfranco Bruni, dei tracciati ad incastro. Per questo si trovano, come in una griglia di un mosaico, scrittori, paesi, luoghi, elementi artistici e letterari. Uno sviluppo a rete della ricerca perché l’obiettivo, in fondo, era quello di insistere sul tema dell’identità in una dimensione eterogenea e vasta come proposta problematica”.
“Il filo, ha cesellato Pierfranco Bruni, che unisce è quello del patrimonio culturale dell’etnia italo – albanese. Un filo che lega i vari punti nella riflessione che questa civiltà è un bene culturale che va chiaramente tutelato e conservato ma anche valorizzato e partecipato nelle sue varie componenti. Dalla storia ai luoghi, dalla letteratura alle biblioteche, dalle riviste al rapporto tra le diverse culture. Un penetrare, di volta in volta, realtà che alla fine si amalgamano da sole. Ciò che maggiormente si è cercato di fare è stato quello di proporre delle tesi non perdendo di vista mai il legame con la storia, la realtà, i documenti”. La mostra resterà aperta sino al 30 ottobre 2009.