Rassegna di Musica Bizantina
Paradhosis: tradizioni musicali bizantine
La musica bizantina fra tradizione scritta e orale
Concerti e Giornata di Studi.
Palermo, Piana degli Albanesi, Contessa Entellina, Mezzojuso, Santa Cristina Gela, Palazzo Adriano
2-7 maggio 2006
I paesi arbëresh dell’Eparchìa di Piana degli Albanesi ove è praticato il rito greco (Piana degli Albanesi, Contessa Entellina, Mezzojuso, Palazzo Adriano) possiedono un ricco patrimonio musicale bizantino le cui origini vanno ricondotte all’epoca immediatamente successiva alla caduta di Costantinopoli nelle mani dei Turchi nel 1453, e alla conseguente diaspora delle popolazioni albanesi e greche dell’Albania e della Morea verso le coste e le terre dell’Italia meridionale. Tale importante tradizione già agli inizi del Novecento e fino agli anni Sessanta aveva, seppur non continuativamente, già suscitato l’interesse di illustri studiosi. Fortunatamentre, dopo un’interruzione di quasi mezzo secolo, negli ultimi anni si è dato vita a numerose iniziative volte alla valorizzazione della tradizione musicale liturgica degli Albanesi di Sicilia.
Questo rinnovato interesse nei confronti della tradizione musicale degli Albanesi di Sicilia costituisce il presupposto su cui è stata concepita la Rassegna Internazionale di Musica Bizantina Paradhosis: tradizioni musicali bizantine. La rassegna si articola in 6 concerti e una Giornata di Studi, che avranno come tema La musica bizantina fra tradizione scritta e orale.
La Rassegna costituirà non solo un evento musicale, culturale e scientifico di cui in Italia non esistono precedenti, ma un’occasione che non mancherà di favorire la reciproca conoscenza fra cantori, cori musicali, sacerdoti e studiosi di diverse nazioni (Italia, Grecia, Danimarca, Usa).
L’Ideazione della Rassegna si deve all’etnomusicologo palermitano Girolamo Garofalo, docente di Docente di Musica Bizantina presso la Facoltà di Lettere di Palermo, che ha anche assunto il coordinamento scientifico e direzione artistica, avvalendosi delle seguenti, assai prestigiose, collaborazioni:
Assistente alla direzione artistica per la Grecia
Eustathios Makris, Accademia di Atene, Università di Corfù
Comitato scientifico:
Girolamo Garofalo, Università di Palermo
Christian Troelsgård, Università di Copenhagen, Monumenta Musicae Byzantinæ
Alexander Lingas, Università di Oxford

CONCERTI
Questi i gruppi previsti:
Coro dei Papàs di Piana degli Albanesi
Ensemble vocale Tetragirys (con la significativa presenza dell’eminente studioso Giacomo Baroffio, docente di Canto Gregoriano all’Università di Cremona)
Aristeròs Choròs (Coro “sinistro”) del Monastero di San Dionisio (Zacinto, Grecia)
Coro Psaltes tis Kerkyras (Cantori di Corfù) dell’Università di Corfù
Coro della Chiesa Santa Trinità di Lixouri (Cefalonia, Grecia)
Si segnalano, inoltre:
un concerto che propone alcuni Percorsi di rielaborazione della tradizione bizantina degli Albanesi di Sicilia (con composizioni di autori contemporanei siciliani ispirate alla tradizione bizantina degli Albanesi di Sicilia, Giancarlo Bini, Tonin Tarnaku e Salvatore Di Grigoli);
due concerti del Coro Cappella Romana, Portland (Usa), uno dei più prestigiosi gruppi vocali a livello internazionale, diretto da Alexander Lingas, che proporrà due programmi: Fra Oriente greco e Occidente latino: canti medievali da Grottaferrata e Il crepuscolo di Bisanzio.
A margine della Rassegna, domenica 7 maggio, alle ore 9.00, S. E. l’Eparca Sotìr Ferrara celebrerà un Solenne Pontificale presso la Cattedrale San Demetrio di Piana degli Albanesi.

GIORNATA DI STUDI
La giornata di Studi avrà luogo a Santa Cristina Gela il Sabato 6 maggio. Si articolerà in due sessioni: mattina e pomeriggio.
Fra gli studiosi più insigni (oltre ai componenti del Comitato Scientifico):
Markos Dragoumis (Archivio del Folklore Musicale di Atene)
Anna Czekanowska (Università Cattolica di Lublino)
Anne Damon (Università di Saint-Etienne).
Giacomo Baroffio (Università di Cremona)
Pierluigi Petrobelli (Università Roma La Sapienza)
Giovanni Giuriati (Università Roma La Sapienza)

Segue Programma Dettagliato.
Paradovsei"
Rassegna di Musica Bizantina
Paradhosis: tradizioni musicali bizantine
La musica bizantina fra tradizione scritta e orale
Concerti e Giornata di Studi
Palermo, Piana degli Albanesi, Contessa Entellina, Mezzojuso, Santa Cristina Gela, Palazzo Adriano
2-7 maggio 2006
Progetto Percorsi di storia, identità e cultura popolare
Misura 2.02 - Azione D

Enti patrocinatori:
Unione Europea
Regione Siciliana
Amministrazioni del comprensorio Alto Belice Corleonese
Comune Capofila del Pit 19:
Piana degli Albanesi
In collaborazione con:
L’Eparchìa di Piana degli Albanesi
L’Università degli Studi di Palermo, Facoltà di Lettere, Dipartimento di Studi Greci, Latini e Musicali “Aglaia”
Il Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini di Palermo
Il Centro Regionale per il Catalogo e la Documentazione (Cricd), Servizio Documentazione, Nastroteca Regionale
Servizi tecnici:
Agenzia Vincenzo Montanelli, Palermo
Si ringrazia:
L’Arcidiocesi di Palermo; il Capitolo Palatino; il Parroco Vicario della Cappella Palatina: Monsignor Giuseppe Trapani; il Maestro di Cappella della Cappella Palatina: Professore Salvatore Ferrante; il Parroco della Chiesa Maria Santissima Annunziata e San Nicolò di Contessa Entellina: Papàs Nicola Cuccia; il Parroco della Chiesa della Martorana di Palermo: Papàs Vito Stassi; il Parroco della Chiesa di San Nicolò e dell’Annunziata di Palazzo Adriano: Papàs Giuseppe Borzì; il Sindaco di Santa Cristina Gela: Signor Giuseppe Cangialosi; il Parroco della Chiesa San Nicolò di Mira: Papàs Francesco Masi.
Il Dottore Pietro Manali e il Signor Francesco Guzzetta della Biblioteca Comunale Giuseppe Schirò di Piana degli Albanesi.
L’Unità Operativa XIII del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali, nelle persone della Dottoressa Architetto Giuseppina Cannonito, del Dott. Emanuele Amodeo e della Dottoressa Rosalia Androsiglio.
Un ringraziamento particolare e riconoscente al Parroco della Cattedrale San Demetrio di Piana degli Albanesi: Papàs Giovanni Pecoraro.
Catalogo a cura di Girolamo Garofalo
Traduzioni dall’inglese e dall’italiano a cura di Language Idea, San Vito Lo Capo (Tp)

Comitato d’Onore
S. Em. Il Signor Cardinale Salvatore De Giorgi, Arcivescovo di Palermo
S. E. Sotìr Ferrara, Eparca di Piana degli Albanesi
S. E. Francesco Miccichè, Vescovo di Trapani
Padre Emiliano Fabbricatore, Archimandrita dell’Abbazia Greca San Nilo (Grottaferrata)
Padre Nicola Cuccia, Rettore del Seminario Benedetto XV dell’Abbazia Greca San Nilo (Grottaferrata)
Monsignor Francesco Masi, Ciantro del Capitolo Palatino
On.le Salvatore Cuffaro, Presidente della Regione Siciliana
On.le Alessandro Pagano, Assessore Regionale ai Beni Culturali
On.le Guido Lo Porto, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana
On.le Francesco Musotto, Presidente della Provincia Regionale di Palermo
Prof. Giuseppe Silvestri, Rettore dell’Università degli Studi di Palermo
Prof. Giovanni Ruffino, Preside della Facoltà di Lettere di Palermo
Prof. Salvatore Nicosia, Direttore del Dipartimento di Studi Greci, Latini e Musicali “Aglaia” della Facoltà di Lettere di Palermo
Prof. Paolo Emilio Carapezza, Presidente del Corso di Laurea in Discipline della Musica e del Corso di Laurea in Musicologia della Facoltà di Lettere di Palermo
Prof. ssa Amalia Collisani, Docente di Filosofia della Musica presso la Facoltà di Lettere di Palermo
Prof. Matteo Mandalà, Ordinario di Lingua e Letteratura Albanese presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Palermo
Prof. Francesco Altimari, Ordinario di Lingua e Letteratura Albanese presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria
Prof. Vincenzo Rotolo, Presidente dell’Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici
Maestro Carmelo Caruso, Direttore del Conservatorio di Palermo
Prof.ssa Elsa Guggino, Fondatore del Folkstudio di Palermo
Dottor Gaetano Pennino, Direttore della Casa-Museo Antonino Uccello di Palazzolo Acreide (Sr)
Prof. ssa Renata Lavagnini, Console Onorario della Grecia in Sicilia
Prof. Elio A. Cardinale, Console Onorario d’Albania in Sicilia
Dott. Gaetano Caramanno, Sindaco di Piana degli Albanesi (Comune capofila del Pit 19)
Ideazione, coordinamento scientifico e direzione artistica
Girolamo Garofalo, Università di Palermo
Assistente alla direzione artistica per la Grecia
Eustathios Makris, Accademia di Atene, Università Ionia di Corfù
Comitato scientifico
Girolamo Garofalo, Università di Palermo
Christian Troelsgård, Università di Copenhagen, Monumenta Musicae Byzantinæ
Alexander Lingas, Università di Oxford

Paradovsei"
[Paradhosis]
Rassegna di Musica Bizantina
La musica bizantina fra tradizione scritta e orale
Concerti e Giornata di Studi
2-7 maggio 2006
Palermo, Piana degli Albanesi, Contessa Entellina, Mezzojuso, Palazzo Adriano, Santa Cristina Gela


PROGRAMMA

Conferenza stampa
Martedì 2 maggio, Palermo
Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini
ore 15.30

Concerti

Martedì 2 maggio, Palermo
              Cappella Palatina
              ore 20.15: concerto
Coro dei Papàs di Piana degli Albanesi
La tradizione musicale degli Albanesi di Sicilia: cinque secoli di storia e identità arbëreshe
Ensemble vocale Tetragirys
Siria e Bisanzio nei canti di Milano e di Roma

Mercoledì 3 maggio, Contessa Entellina 
Chiesa Maria Santissima Annunziata e San Nicolò
ore 17.00: workshop
ore 19.00: concerto
Aristeròs choròs (coro “sinistro”) del Monastero di San Dionisio (Zacinto, Grecia)
diretto da Savas Vozaitis
Coro Psaltes tis Kerkyras (Cantori di Corfù) dell’Università Ionia di Corfù
diretto da Eustathios Makris
Canti ecclesiastici di Zacinto e Corfù

Giovedì 4 maggio, Palermo
Chiesa Santa Maria dell’Ammiraglio alla Martorana
ore 19.00: concerto
Coro della Chiesa Santa Trinità di Lixouri (Cefalonia, Grecia)
diretto da Nikolaos Valsamos
Canti ecclesiastici di Cefalonia

Venerdì 5 maggio, Palazzo Adriano
Chiesa di San Nicolò e dell’Annunziata
ore 17.00: workshop
ore 19.00: concerto
Percorsi di rielaborazione della tradizione bizantina degli Albanesi di Sicilia
1.     Mistìrion Pìsteos [Mistero della Fede, prima esecuzione assoluta], per solisti, coro e strumenti
      Trinacriae Hymnus Trinitati, per solisti, coro e organo
      composizioni di Giancarlo Bini eseguite dalla Cappella Episcopale Alma Mater della Diocesi di Trapani diretta da Giancarlo Bini
2.     Anastàsis [Resurrezione, prima esecuzione assoluta] per solisti e coro
      composizione di Tonin Tarnaku, eseguita dal Coro dei Papàs di Piana degli Albanesi e dall’Ensemble vocale Paradhosis diretto da Tonin Tarnaku
3.     Canti bizantini di Sicilia per voci liriche, banda e coro
      rielaborazioni di Salvatore di Grigoli eseguite dal Complesso Bandistico Giuseppe Verdi di Mezzojuso diretto da Salvatore Di Grigoli (voci soliste: Elisabetta Giammanco soprano, Rita Bua mezzosoprano) e dal Coro Sancte Joseph di Bagheria diretto da Mauro Visconti

Sabato 6 maggio, Santa Cristina Gela
Palazzo Musacchia
ore 9.30-13.00; ore 16.00-19.00: Giornata di Studi
La musica bizantina fra tradizione scritta e orale
Saluti inaugurali: S. E. Sotìr Ferrara, Eparca di Piana degli Albanesi
Dott. Gaetano Caramanno, Sindaco di Piana degli Albanesi (Comune capofila del Pit 19)
Prof. Paolo Emilio Carapezza, Presidente del Corso di Laurea in Discipline della Musica e del Corso di Laurea in Musicologia della Facoltà di Lettere di Palermo
Presentazione: Girolamo Garofalo, Etnomusicologo, Docente di Musica Bizantina presso la Facoltà di Lettere di Palermo
Introduzione: Christian Troelsgård (Professore associato presso l’Università di Copenhagen: Saxo Institute, Department of Greek and Latin; Segretario dei Monumenta Musicae Byzantinæ [progetto patrocinato dall’Accademia Reale Danese di Arti e Scienze]), Memory and the relationship between literacy and orality in the transmission of Byzantine Chant
Presiedono le due sessioni: Pierluigi Petrobelli (Università Roma La Sapienza); Giovanni Giuriati (Università Roma La Sapienza)
Relatori: Alexander Lingas (Università di Oxford, Direttore del Coro Cappella Romana), Byzantine Chant in the Modern West: Preservation, Restoration, Acculturation or Assimilation?, Markos Dragoumis (Mousikov Laografikov Archeivo, Archivi del Folklore Musicale, Atene), The church music of the Ionian Islands: origins and present state; Anna Czekanowska (Università Cattolica di Lublino), Closer to the East than to the West: the music of the Russian Orthodox believers in Poland, Agostino Ziino (Università di Roma Tor Vergata), Padre Lorenzo Tardo, Padre Bartolomeo di Salvo e l’Abbazia di Grottaferrata; Giacomo Baroffio (Università di Cremona), Tra Oriente e Occidente: canti orientali di area siriaca e bizantina in recensioni latine, Anne Damon (Università di Saint-Etienne), La musique liturgique de l’Eglise d’Ethiopie; Nenad Veselic` (Curatore dei Programmi Musicali Internazionali di Radio Vaticana, Vicedirettore della rivista musicologica croata Basˇc`inski Glasi), L’influsso del canto gregoriano, patriarchino-aquileiese, bizantino e glagolitico-paleoslavo nelle confraternite della Dalmazia.

Sabato 6 maggio, Piana degli Albanesi
Cattedrale San Demetrio
              ore 20.00: concerto
                   Coro Cappella Romana, Portland (Usa)
                   diretto da Alexander Lingas
Fra Oriente greco e Occidente latino: canti medievali da Grottaferrata

Domenica 7 maggio, Piana degli Albanesi
              Cattedrale San Demetrio
              ore 10.30, Solenne Pontificale
              officiato da Sua Eccellenza l’Eparca Sotìr Ferrara

Domenica 7 maggio, Mezzojuso
              Chiesa San Nicolò di Mira
              ore 19.00: concerto
                   Coro Cappella Romana, Portland (Usa)
                   diretto da Alexander Lingas
Il crepuscolo di Bisanzio

WORKSHOP
Nei due workshop gli studiosi comunicheranno sinteticamente lo stato delle proprie ricerche, anche in previsione dell’istituzione di un Gruppo di Studio Internazionale sulla musica liturgica di tradizione orale nei paesi del Mediterraneo, con sede a Piana degli Albanesi.
       Mercoledì 3, Contessa Entellina: 17.00 – 18.30
       Venerdì 5, Palazzo Adriano: 17.00 – 18.30
Relatori: Eustathios Makris (Accademia di Atene, Università Ionia di Corfù), Orietta Sorgi (Centro Regionale per il Catalogo e la Documentazione, Nastroteca), Piero Gizzi (Conservatorio di Palermo), Walter Brunetto (Archivi di Etnomusicologia dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma), Enzo La Vena (Università della Calabria), Ettore Castagna (Università di Bergamo), Donatella Bucca (Università di Messina), Sara Maino (Università di Trento), Andrea Congia (Università di Cagliari).


CELEBRAZIONE EUCARISTICA
Domenica 7 maggio, Piana degli Albanesi
Cattedrale San Demetrio, ore 10.30
Solenne Pontificale
officiato da Sua Eccellenza l’Eparca Sotìr Ferrara


Girolamo Garofalo
Presentazione / Presentation

Molte genti, nei secoli, sono approdate sulle coste della Sicilia. Popoli che hanno segnato la storia della nostra isola radicandovi la vocazione all’accoglienza dell’altro. Uomini che con il proprio apporto individuale e collettivo hanno scolpito, nella multiformità dei suoi tratti, la peculiare fisionomia della nostra cultura e della nostra memoria. L’architettura delle nostre città, gli usi e i saperi tradizionali, le quotidiane consuetudini linguistiche dei nostri dialetti, ci comunicano ancor oggi quelle presenze. In molti casi, però, si tratta di segni che ai più impongono il compito della lettura e dell’interpretazione perché sia possibile rintracciarne le originarie matrici. L’identità degli Arbëresh di Sicilia, invece, non è consegnata alle mute vestigia dei manufatti e delle testimonianze documentali, ma si offre come presenza contemporanea, tangibile e vitale.
La lingua, il rito, il costume femminile, le icone costituiscono senza dubbio gli elementi più eloquenti della cultura degli Albanesi di Sicilia. A fianco di tali aspetti, però, la tradizione musicale bizantina occupa un posto di assoluto rilievo nel ricco mosaico dell’identità arbëreshe: non solo, com’è ovvio, da un punto di vista squisitamente musicologico ed etnomusicologico, ma anche per la serie delle ulteriori connotazioni che essa sottende: bizantinistiche, antropologiche, linguistiche, albanologiche, storiche e liturgistiche.
Negli ultimi anni si sono promosse numerose iniziative editoriali (libri, compact disc, prodotti multimediali), convegnistiche, di studio e di ricerca specificamente dedicate alla musica bizantina di Sicilia, nell’àmbito di un più vasto risveglio per la tutela e la valorizzazione dell’identità della minoranza etnico-linguistica arbëreshe. Tutto ciò per merito di diversi enti ed istituzioni, in primo luogo delle Amministrazioni dei cinque Comuni dell’Eparchìa di Piana degli Albanesi, ma anche grazie al diretto impegno delle parrocchie di tutti i paesi siculo-albanesi, nonché di diverse associazioni culturali. Qui non è naturalmente il caso di citare in dettaglio le troppo numerose attività finora svolte. A tale proposito non posso, però, trascurare di sottolineare il ruolo fondamentale assunto dell’Assessorato ai Beni culturali e ambientali della Regione Siciliana, sia attraverso il proprio indiretto sostegno finanziario sia attraverso le molte iniziative direttamente promosse.
A margine di tale discorso mi si conceda una menzione a parte per la Chiesa dell’Eparchìa di Piana degli Albanesi nel suo complesso: essa è, infatti, depositaria e custode di tale illustre e prezioso patrimonio musicale, tanto come istituzione, tanto come comunità di sacerdoti e fedeli, e ad essa soprattutto va riconosciuto il merito di averlo saputo custodire e perpetrare attraverso i secoli. Fra i molti segni dell’odierno impegno dell’Eparchìa in tale direzione vale la pena ricordare, a tale proposito, almeno il recente avvio, lo scorso anno accademico 2004/2005, del primo corso di Canto Corale Bizantino in Italia, in collaborazione con il Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo.
Un approfondimento a se stante riguarderebbe l’elencazione delle numerose iniziative di carattere specificamente scientifico e di ricerca. Anche in questo caso la lista sarebbe troppo estesa, ma vorrei almeno ricordare come non sia senza significato che proprio presso la Facoltà di Lettere di Palermo – l’istituzione accademica, cioè, che ha sede nella provincia che comprende i paesi siculo-albanesi – in seno al Corso di Laurea Specialistica in Musicologia e per iniziativa del Dipartimento di Studi Greci, Latini e Musicali “Aglaia”, è stato attivato da un paio d’anni uno specifico modulo didattico di “Musica Bizantina” nell’ambito del corso di “Storia e analisi della Musica”: ciò, praticamente, per la prima volta in Italia e quasi senza altri riscontri (eccettuati, beninteso, i prestigiosi corsi di Paleografia Musicale Bizantina presso l’Università di Cremona).
Oggi più che mai, in un’epoca troppo spesso caratterizzata da infauste tendenze verso l’omologazione, la presenza all’interno della provincia di Palermo delle cinque comunità di origine albanese (Contessa Entellina, Mezzojuso, Palazzo Adriano, Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela) rappresenta per la Sicilia motivo di vanto e di orgoglio. Sono paesi d’antica e illustre storia, fondati da uomini che per amore di libertà furono costretti ad abbandonare la propria patria e che nella nostra Isola trovarono rifugi sicuri, terre fertili e genti disposte all’accoglienza. Sono luoghi pregni di memoria, la cui specificità è ancor oggi viva e tangibile nelle diverse forme in cui, come si è detto, essa si manifesta: la lingua, le icone, il costume femminile, il rito greco-bizantino con il suo vasto patrimonio di canti. Tutto ciò per gli Arbëresh è testimonianza di un tenace ed esemplare attaccamento a un’identità spirituale e culturale che ormai da cinque secoli arricchisce e onora tutta la Sicilia nel segno dell’integrazione, del confronto e del rispetto fra gli uomini.
Questi i presupposti su cui è stata concepita questa Rassegna di Musica Bizantina intitolata Paradhosis: tradizioni musicali bizantine. Il titolo intende richiamare un pregnante insegnamento dell’Apostolo Paolo: Kràtite tas paradhòsis! Conservate le tradizioni! Espressione che, non a caso, più volte ho udito pubblicamente ripresa da Sua Eccellenza il Vescovo Sotìr Ferrara. Non diversamente San Cirillo di Gerusalemme, nel quarto secolo, nella sua Catechesi ammoniva: Conservate inviolate queste tradizioni e tenetevi lontani da ogni pericolo di caduta!
Paradhòsis: tradizioni, dunque al plurale, e non paràdhosis al singolare. Il Mediterraneo è ancora oggi ricchissimo di molteplici espressioni di canto ecclesiastico, assai poco conosciute o addirittura ignote ai più, alcune delle quali precariamente affidate alla sola tradizione orale.
Paradhòsis: un ciclo di concerti di indubbio interesse, un evento artistico, culturale e scientifico di cui, senza falsa modestia, in Italia non esistono precedenti, che mi auguro possa aiutarci a conoscere per la prima volta alcuni dei numerosi e molteplici linguaggi musicali dell’odierna tradizione bizantina e a meglio collocare la tradizione melurgica siculo-greco-albanese nel vasto plurilinguismo musicale bizantino.
Paradhòsis: una Giornata di Studi e due workshop sul tema La musica bizantina fra tradizione scritta e orale (dalla Sicilia alla Calabria, dalla Grecia all’Armenia, dalla Polonia alla Dalmazia) che, mi auguro, possano di nuovo riaccendere la miccia di qual vasto interesse sulla musica liturgica di tradizione orale nei paesi del Mediterraneo che proprio la Sicilia vide testimoniata negli anni cinquanta e sessanta dalle ricerche di illustri personalità quali Ottavio Tiby, Leo Levi e Padre Giuseppe Valentini. L’auspicio è che quest’occasione possa favorire la reciproca conoscenza fra cantori, cori musicali, sacerdoti e studiosi di diverse nazioni, e valorizzare il lavoro di quanti, in Sicilia e nelle altre nazioni del Mediterraneo, nel recupero delle tradizioni, ma senza perdere il contatto concreto e pragmatico con il presente, hanno trovato la chiave per affermare la propria identità.
Porgo un caloroso benvenuto a tutti i cori che ci incanteranno con i propri canti tradizionali e a tutti gli illustri studiosi italiani e stranieri che hanno accettato il nostro invito.
Un ringraziamento particolare a Papàs Jani Pecoraro, Parroco della Cattedrale San Demetrio di Piana degli Albanesi, anche questa volta al mio fianco quale sincero e generoso amico, appassionatissimo studioso e cantore, risoluto custode della tradizione musicale bizantina di Sicilia.
Un grazie anche a Christian Troelsgård, docente all’Università di Copenhagen e segretario dei Monumenta Musicae Byzantinæ, e ad Alexander Lingas, docente all’Università di Oxford e direttore del prestigioso coro Cappella Romana, che in qualità di componenti del Comitato Scientifico mi hanno aiutato a dare forma ad alcune mie idee, all’inizio nebulose, che senza il loro aiuto non avrebbero mai potuto concretizzarsi.
La mia più sincera riconoscenza, infine, all’instancabile amico e collega Eustathios Makris, docente presso l’Accademia d’Atene e l’Università di Corfù, che nella sua qualità di assistente alla direzione artistica per la Grecia mai si è lasciato intimidire dalle infinite difficoltà che in questi faticosi e intensi mesi di lavoro si sono implacabilmente e quotidianamente presentate. A lui tutto il merito di essere riuscito, nonostante tutto, a organizzare i concerti dei cori dalla Grecia. A noi il compito di saperli ospitare degnamente nella nostra Sicilia nel segno dell’amicizia e del dialogo.
Many peoples during the centuries reached the Sicilian coasts. They have marked the history of our island by setting in here the vocation to welcome, and with their own individual and collective contribution they have impressed in all its features, the peculiar character of our culture and our memory. The architecture of our cities, the customs, the traditional knowledge, the daily linguistic usage of our dialects, all of these aspects still narrate those presence. In most cases however, these signs impose the duty to read and interpret in order to trace the original matrix. On the other hand, the identity of Arberesh of Sicily is not just left to the silent vestiges of artcrafts or to document evidences, rather it unfolds as a contemporary presence tangible and alive.
The Language, the rite, the female costume, the icons constitute without any doubt the most significant elements of the culture of Albanians of Sicily. Among these aspects however, the Byzantine music tradition occupies a very special place in the rich mosaic of the arberesh identity: not only from a point of view exquisitely musicological and etnomusicological, but as well for further embodied features such as byzantinological, linguistic, anthropological, albanological, historical, and liturgical.
During the past years, editorial initiatives (books, Cds, multimedia products), study and research meetings, especially devoted to Byzantine music of Sicily, have been promoted in a wider awakening action to protect and valorise the identity of the arbereshe ethnic linguistic minority. The credit for these actions goes to organisations and institutions, first of all the administration of the five municipalities from the Eparchy of Piana degli Albanesi, thank as well to the parish commitment from all the Sicilian-Albanian towns, and to the various cultural associations. It is not the case in this context to list in details the many activities done up to now. On this subject, I cannot neglect to stress the primary role played by the Department of Cultural and Environmental Property of the Sicilian Region, either with its own indirect financial support and with the various initiatives directly promoted.
In the margin of this discourse, however, please allow me a special mention of the Eparchy of Piana degli Albanesi in its entirety. The Eparchy is the upholder and the custodian of this illustrious and precious musical inheritance, either as Institution than as community of devotees and priests, and it is especially to this community that we must acknowledge the merit to have preserved and continued this inheritance through the centuries. Among the signs of the Eparchy today’s commitment on that direction, it is worth to remember the establishment during the last academic year 2004/2005, of the first program in Italy of Canto Corale Bizantino in collaboration with the Conservatory “Vincenzo Bellini” of Palermo.
A study in its own should be the listing of scientific initiatives and researches, but the list would be too long. I would like to stress the importance that few years ago a specific course of “Byzantine Music” was activated by the Department of Greek, Latin and Musical Studies “Aglaia” within the program of History and Musical Analysis in the Specialisation Program of Musicology at the Faculty of Letters and Philosophy of the University of Palermo- the academic institution in the province which includes the Sicilian Albanian towns. This for the first time in Italy and almost without other similar experience (excluded, the prestigious course of Palaeography of Byzantine Music at the University di Cremona. )
Today more than ever, in a period of time too often characterised by unfavourable tendencies toward homologation, the presence in the Palermo province of five communities of Albanian origin (Contessa Entellina, Mezzojuso, Palazzo Adriano, Piana degli Albanesi and Santa Cristina Gela) represents for Sicily motive of pride and satisfaction. They are towns with an ancient and illustrious past established by people who for the sake of freedom were forced to leave their mother country. In our island they found a safe shelter, fruitful soil, and hospitable people. These are places full of memories, the distinctiveness of which is today still alive in different forms: the Language, the icons, the female costume, the Greek Byzantine rite with its vast collection of song. All these aspects for the Arberesh are proofs of strong and exemplary attachment to a spiritual and cultural identity, which over five centuries has enriched and honoured  Sicily in the sign of integration, confrontation and respect among people.
These are the premises on which was conceived this Byzantine Music Meeting entitled Paradhosis. Byzantine Musical Traditions. The title intends to recall a meaningful teaching from San Paul the Apostle: Kràtite tas paradhòsis! Preserve the traditions! Expression, which more that one time I heard publicly, pronounced by His Eminence the Bishop Sotir Ferrar. St. Cirillo of Jerusalem, during the fourth century, was not different in his Catechises, he actually exhorted: “keep these traditions pure and stay away from the danger of fall.”
Paradhòsis: traditions, then plural, and not paràdhòsis singular. The Mediterranean is rich of various expressions of ecclesial chant quite unknown, some of which belongs only to the oral tradition.
Paradhòsis: a concert series of relevant interest, an artistic, cultural and scientific event that, without false modesty, has not precedent in Italy. I wish that this concert series could help us to know for the first time some of the numerous and various musical languages from today’s Byzantine tradition and to situate the Sicilian-Greek-Albanian melurgica tradition in the vast Byzantine music  multiple Language.
Paradhòsis: a study day and two workshops on the subject of Byzantine Music between oral and written tradition (from Sicily to Calabria, from Greece to Armenia, form Poland to Dalmatian) which, I wish, could awake the interest for the liturgical music of oral tradition in the Mediterranean countries which in Sicily was very evident during the fifties ands sixties in the research of important scholars such as Ottavio Tiby, Leo Levi and Padre Giuseppe Valentini. The auspicious is that this could be the occasion for singers, choirs, priests, and scholars from different countries, to meet and to emphasise the work of the those, in Sicily and in the other Mediterranean countries, who by recovering the tradition without loosing the pragmatic and concrete touch with present, have found the clue to affirm their own identity.
Finally my welcome to all the choirs which will enchant us with their traditional songs, and to the illustrious Italian and foreign scholars who have accepted our invitation.
A special thank to Papàs Jani Pecoraro, Parish Priest of the Cathedral of St. Demetrius of Piana degli Albanesi, still on my side as a sincere and generous friend, passionate scholar and singer, determined guardian of the Byzantine musical tradition of Sicily.
A special thank to Christian Troelsgard, Professor at the University of Copenhagen and general secretary of the Monumenta Musicae Byzantine, and to Alexander Lingas, Professor at the University of Oxford and director of the prestigious chamber vocal ensemble Cappella Romana. They, as members of the research committee, have helped me to give shape to some of my ideas, at the beginning obscure, which without their help would not have been possibly to realise.
My most sincere gratitude, to the colleague and friend Eustatios Makris, professor at the Academy of Athens and at University of Corfù, who in his role of assistant in the artistic direction for Greece never got frightened by the difficulties which in these stressful and intense months of work we have daily and mercilessly faced. To him all the credit to be able, nevertheless, to organise the concerts of the Greek choirs, and to us the task to welcome them in Sicily in the sign of friendship and dialogue.


Papàs Jani Pecoraro
Parroco della Cattedrale San Demetrio di Piana degli Albanesi
Parish Priest of the Cathedral of St Demetrio of Piana degli Albanesi


Nell’esprimere a nome dell’intera Eparchìa il più vivo e sincero compiacimento per quest’iniziativa che non esiterei a definire di importanza storica, vorrei sinteticamente proporre due riflessioni a margine.
La prima, di carattere eminentemente religioso, riguarda le connotazioni ecumeniche che questa Rassegna di Musica Bizantina può emblematicamente assumere per la Chiesa siciliana nel suo complesso. Di contro allo stallo del dialogo fra i vertici delle Chiese cattolica e ortodossa, è infatti lecito, anzi necessario, che la base ecclesiale in prima persona non desista dall’impegno a perseverare nel percorrere le strade dell’incontro. L’Eparchia di Piana degli Albanesi, che già in passato si è impegnata in tale direzione, proprio in forza della sua specifica identità bizantina, dovrebbe rialzarsi per riprendere quel dialogo che alcuni decenni or sono dapprima portò, con quello che fu detto “viaggio della fraternità”, la Chiesa di Sicilia nel cuore della Grecia Ortodossa e a Costantinopoli e successivamente vide il Sacro Sinodo di Grecia visitare la nostra terra. Accogliere fraternamente i cori delle chiese greche di Cefalonia, Corfù e Zacinto e del prestigioso ensemble greco-statunitense Cappella Romana, ascoltare così tanti illustri studiosi italiani e stranieri può essere non solo un’occasione per confrontare il nostro patrimonio musicale con il loro, non solo il primo avvio di una collaborazione con le istituzioni impegnate nel campo della ricerca musicologica, ma anche un’importante opportunità d’incontro ecumenico nel segno unificante della condivisione di una comune cultura musicale.
L’altro aspetto è squisitamente storico e culturale. La Sicilia da sempre è stata un’isola in cui le diverse civiltà mediterranee ed europee si sono incontrate, fuse e compenetrate. Questa Rassegna, è vero, si svolge in un àmbito territoriale ristretto e ha come specifico tema un aspetto, quello musicale, ben definito e circoscritto. Tuttavia, è questo il mio e nostro auspicio, essa può diventare qualcosa di più che un’occasione di bel canto. Può forse aiutarci a ripensare e recuperare nella concreta odierna contemporaneità gli echi di una civiltà, quella bizantina, che nei secoli ha configurato e profondamente plasmato la nostra storia e la nostra cultura.
While expressing for the entire Eparchy the most keen and sincere satisfaction for this initiative, which I will not hesitate to define of historical importance, I would synthetically propose two considerations on the side.
The first, with a highly religious characteristic, concerns the ecumenical features of this Music Byzantine Meeting, which can symbolically assume for the Sicilian Church in its entirety. In comparison to the stagnant dialogue between the summits of the Catholic and Orthodox Church, it is legitimated, rather necessary, that the ecclesial foundation itself does not give up the commitment to persist in exploring the avenues of a confluence. The Eparchy of Piana degli Albanesi, which already in the past was oriented in that direction, by means of its own strength within its specific Byzantine identity, should stand up again and undertake that dialogue which some decades ago, first took, with what at that time was called “the fraternity journey,” the Sicilian Church in the heart of the Orthodox Greece and in Constantinople, and successively it saw the Sacred Synod of Greece visiting our Land. Fraternally welcoming the choirs from the Greek Church of Cephalonia, Corfu and Zakynthos, and the prestigious Greek-American ensemble Cappella Romana; listening to so many illustrious Italian and foreign scholars it can be not just an occasion to compare our musical patrimony with theirs, nor just the first start of a collaboration with the institutions committed to musicological research, but it is as well an important chance for an ecumenical meeting in the unifying sign of the condivision of a common musical culture.
The other aspect is exquisitely historical and cultural. Sicily has always been an island where different Mediterranean and European civilisations have met, melted and permeated each other This exhibition, takes place in a small space and it has a specific theme: an aspects, the musical one, clearly defined and circumscribed. Nevertheless, it is our and my own wish that it can become something more then just an occasion of bel canto. Perhaps it can help us to think again and to recover in today concrete contemporaneity the echoes of one civilisation, the Byzantine, which during the centuries has configured and shaped our history and our culture.

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