Relatori Firmo - Foto J. FuscaE’ stato presentato giovedì 2 marzo 2006 a Firmo, presso il Convento dei Domenicani, l’ultima fatica letteraria di Pietro Napoletano intitolata “Gli schiaffi del vento” (Editrice Il Coscile).
Scrittore, poeta e giornalista, Napoletano propone oggi ai lettori un nuovo romanzo dedicato agli emigranti di tutti i tempi, da cui traspare la sentita partecipazione dello scrittore ai problemi di questa gente.
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L’analisi dell’autore parte dagli inizi del Novecento, quando numerosi giovani pieni di fiducia partivano, con le lacrime agli occhi per l’abbandono della terra natìa, alla volta di paesi lontani nel tentativo di “far fortuna”, salvo poi rientrare in patria e vivere più dignitosamente.
«Emigranti per necessità - scrive Napoletano nell’introduzione - non certo per spirito d’avventure. Una risoluzione quasi disperata, per sfuggire alle grinfie della miseria, o addirittura della fame».
Lo scrittore allarga poi lo sguardo fino alle vicende dei “nuovi emigranti”, ossia quei tanti ragazzi, diplomati e laureati, che partono per il Centro o il Nord d’Italia alla ricerca di un lavoro. Il quadro si completa con l’osservazione rivolta ai giorni nostri e alle ondate migratorie dai Paesi dell’Est, che all’autore de “Gli schiaffi del vento” fanno «rivivere da spettatore -come lui stesso scrive- il secolare dramma di chi è costretto ad abbandonare il proprio paese per andare lontano in cerca di lavoro».
Relatori Firmo - Foto J. FuscaSul testo di Napoletano hanno relazionato Pierfranco Bruni, coordinatore progetto minoranze linguistiche in Italia e Francesco Fusca, ispettore Miur. Sono intervenuti il presidente Cosimo Bruno e l’editore Mimmo Sancineto. I lavori della serata, organizzata dall’amministrazione Comunale di Firmo in collaborazione con l’Istituto Comprensivo, sono stati coordinati dalla dirigente Giulia Pagliaro ed introdotti dai saluti del sindaco Gennarino Russo e dell’assessore Vincenzo Lanza.
«Pietro Napoletano dà alle stampe un libro di palpitante umanità -afferma Fusca nella sua relazione-, proseguendo significativamente il suo viaggio di ricerca, già ricco di vari traguardi tagliati con ragguardevole successo. “Gli schiaffi del vento” è un volume che si colloca armonicamente nel suo ‘viaggio’ di studio dell’animo umano, per conoscerlo nelle sue pieghe più riposte, per capirlo nelle sue reazioni a volte insensate e ipocrite, a volte tenerissime».
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Pierfranco Bruni, il quale si è soffermato sulla metafora del “viaggio”, lasciando intendere il significato più esteso di questo concetto. Bruni ha disquisito sul libro di Napoletano prendendo in considerazione la vicenda personale di Halia, la protagonista del libro, che intraprende un viaggio che in sé racchiude le varianti territoriali, fisiche ma anche spirituali. Il concetto di viaggio, e quindi di “partenza”, viene inteso come un percorso di crescita personale e spirituale del protagonista che lo compie ed ha poi il suo ultimo e giusto fine nell’agognato momento del “ritorno”.

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