
A Firmo, un tempo si seguiva molto la Quaresima, ma
secondo il rito romano, e il mercoledì delle ceneri si fabbricava una bambola
di stracci, di circa 50 centimetri, che veniva vestita con i vestiti
giornalieri della donna in lutto, una sottavesta, o «kandush» nera, la «linja»
o camicia bianca senza merletto e il giubbetto nero di lana, oppure con la
«camicia», una specie di camicetta di colore molto scuro, e il grembiale nero,
e un fazzoletto nero in testa. A questo pupazzo si legava una corda di
lunghezza variabile, generalmente di un metro, alla cui estremità era fissata
una patata su cui si appuntavano 40 penne di gallina, uno per ogni giorno di
Quaresima, e si strappava ogni giorno una penna, una specie di calendario
quaresimale.
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